È meno d’oro di un tempo, la gallina della telefonia mobile nel vecchio continente: le vendite di cellulari nell’Europa occidentale sono diminuite di oltre il 16 per cento nel primo trimestre del 2008. Dal 2001 è la prima volta che il trend del settore non cresce e questo è l’evidente riflesso di una “economia travagliata” – dice Gartner – che non fa bene al potere d’acquisto dei consumatori.
Prima o poi doveva accadere: l’aumento dei costi dei carburanti e il rallentamento dell’economia globale hanno portato gli europei a stringere i cordoni delle proprie borse. Secondo la società di ricerca, gli utenti prestano maggior attenzione anche negli acquisti tecnologici e, se un tempo acquistavano modelli tecnologicamente avanzati e all’ultimo grido, ora preferiscono scegliere modelli di fascia media, o addirittura non sostituire il proprio apparecchio.
Al calo delle vendite che si sta verificando in Europa occidentale, fanno da contraltare i mercati emergenti nelle regioni Asia-Pacifico, Europa orientale, Medio Oriente e Africa, che hanno registrato una crescita globale delle vendite pari a circa il 14 per cento. Anche in Nord America il settore gode di buona salute: in un mercato tutto sommato saturo, oggigiorno un aumento del 2,4% è tutt’altro che sconfortante.
“Mentre le vendite nei mercati emergenti continuano ad essere trainate da un forte apporto di nuovi abbonati, i mercati più maturi risentono della pressione esercitata da un ambiente economicamente incerto” ha osservato Carolina Milanesi di Gartner. Le stime degli analisti della società prevedono che a livello globale le vendite del settore dovrebbero crescere nel 2008 tra il 10 e il 15%.
Tra i produttori che stanno beneficiando del buon andamento dei mercati emergenti ci sono Nokia, con una quota globale di mercato del 39,1% nel primo trimestre 2008 (nei tre mesi precedenti era del 35,5%), Samsung, che è passata dal 12,4% al 14,4%, e LG, che ha raggiunto un dignitoso 8%, mentre nel trimestre precedente si trovava al 6,2%. In calo i risultati di Motorola, passata dal 18,4% al 10,2%. Il quinto posto va ad un altro produttore che registra un trend negativo, Sony Ericsson, che oggi detiene una quota del 7,5% (ma va detto che il livello dei cellulari del produttore nippo-svedese mal si concilia con i requisiti dei mercati dei paesi in via di sviluppo, ndR).
Dario Bonacina