Una importante operazione contro il cybercrime è stata messa a segno nelle scorse ore tramite una azione congiunta di Gendarmerie francese e Polizia nazionale ucraina con il coordinamento di Europol. Gli inquirenti sono infatti riusciti a identificare due “prolifici” operatori ucraini noti per le proprie operazioni di estorsione tramite ransomware (REvil), con richieste che andavano dai 5 ai 70 milioni di euro.
Europol, scacco al ransomware
Europol spiega che grazie a questa operazione si è arrivati a 2 arresti e 7 perquisizioni, con il sequestro di beni quali:
- 375 mila dollari cash
- due auto di lusso del valore di 217 mila euro
- criptovalute per un controvalore pari a 1,3 milioni di dollari
Gli arrestati sarebbero responsabili di attacchi portati avanti su grandi realtà industriali in Europa e Stati Uniti a partire da aprile 2020. Il meccanismo era quello noto nel mondo ransomware: il furto di dati, il sequestro dei file ed infine la richiesta di riscatto (in criptovalute) per ottenerne la liberazione. Qui le immagini della perquisizione e del sequestro del materiale informatico legato alla truffa, nel quale si vedono chiaramente un PC desktop, alcuni tablet, vari smartphone, un SSD portatile e la documentazione correlata all’attività in essere:
I beni sequestrati dimostrano che l’attività era stata in questi mesi estremamente proficua, ma al tempo stesso gli arresti dimostrano che le autorità hanno compiuto importanti passi avanti nella capacità di perseguire questo tipo di attività. L’attività congiunta internazionale è uno step fondamentale su questa scala, premiando gli sforzi congiunti delle rispettive autorità nazionali.