Nessuno scambio di favori con lo store non ufficiale Taig, market cinese di app inaspettatamente incluso nella versione del jailbreak Evasi0n per iOS7, ed ora nessuna traccia di Taig nel tool per lo sblocco dei dispositivi di Cupertino: il team di Evad3rs ha tempestivamente rimediato al problema che nei giorni scorsi ha scosso torme di fiduciosi utenti.
Problemi di app pirata, dubbi riguardo alla privacy, il sospetto di collaborazioni profumatamente retribuite: la community che ha sviluppato EvasiOn, dopo aver spiegato che l’accordo su cui si fondava il bundle con Taig prevedeva una clausola che avrebbe obbligato lo store cinese alla rimozione delle app pirata, ha ora ammesso la colpa di non aver rilevato che Taig non ha rispettato il contratto, ed è tornata sull’argomento per annunciare la completa e indignata dissociazione dallo store cinese, dissipando ulteriori dubbi.
Nonostante gli inquietanti scambi di dati rilevati da alcuni degli utenti sui propri terminali sbloccati, dopo il reverse engineering di Taig il team di Evad3rs assicura che il traffico di dati cifrati generato all’apertura dello store non attenta in nessun caso alla riservatezza degli utenti ma, come avviene per Cydia, è necessario al funzionamento del marketplace. Una prospettiva confermata anche dal celebre hacker GeoHot.
Per quanto invece attiene i chiacchierati quanto presunti accordi monetari con Taig, gli hacker di Evasi0n smentiscono tutte le accuse di utenti e colleghi : non avrebbero accettato nemmeno un centesimo dagli operatori dello store cinese, non accetteranno un centesimo da alcun gruppo, e tutte le donazioni saranno a loro volta donate alle associazioni di attivisti che si battono affinché il jailbreak diventi un diritto riconosciuto a tutti gli utenti.
Gaia Bottà