La notizia che sta preoccupando gli investitori che hanno spostato in oriente i propri capitali è in queste ore quella di Evergrande, colosso che sarebbe vicino al default e che in queste ore ha visto crollare la propria capitalizzazione sui mercati azionari cinesi. Tuttavia questo campanello di allarme non giunge isolato e per il mondo online c’è anche un altro nome noto a preoccupare: Gearbest.
Da Gearbest a Evergrande
Il sito, noto per le sue vendite low cost di prodotti provenienti dal mercato orientale, è offline ormai da settimane. Attorno v’è soltanto un profondo silenzio: sito irraggiungibile, nessuna risposta ufficiale, ordini sospesi, assistenza bloccata, nessun contatto disponibile. La solita coltre di mistero avvolge il mondo oltre la Grande Muraglia e saperne di più sul tema è estremamente complesso, dunque occorre restare per ora ai dati di fatto: il sito è fermo ed i clienti sono in attesa di notizie circa gli ordini inevasi.
Qualcosa di più è tuttavia possibile capirlo seguendo l’andamento in borsa della casa madre “Global Top E-Commerce Co Ltd“, quotata alla Borsa di Shenzen. Il titolo, che a inizio anno già perdeva il 25% in un solo trimestre, ora vale il 70% in meno rispetto a un anno fa: un tonfo pesantissimo per un gruppo che con l’e-commerce avrebbe dovuto cavalcare l’onda lunga del 2020.
La seduta odierna dice anche altro: -5% nel giorno in cui Evergrande balza agli occhi degli investitori di tutto il mondo al termine di una caduta pressoché simile a quella della capofila di Gearbest. Nel caso di Evergrande il problema sta in una crisi di liquidità che ha messo alla luce tutte le contraddizioni del gruppo. Nel caso della Global Top E-Commerce Co Ltd i problemi finanziari erano noti da tempo, ma l’improvviso stop del noto e-commerce suona tristi presagi.
Il tutto, però, avvolto per ora nel più totale silenzio.