Niente iscrizione obbligatoria, nessun confine virtuale: condividere informazioni con le persone giuste, senza costringerle ad iscriversi a ciascun social network esistente. Everyme è l’ ennesima startup-social che debutta ( su iOS per il momento) e fa tesoro delle esperienze altrui: pesca dal bagaglio di esperienza di Facebook, di Google+ e di Path, e cerca di portare a termine la missione impossibile di consentire la creazione di una rete sociale senza che la piattaforma sia un vincolo e non solo uno strumento.
Come funziona Everyme. Lo si installa sul proprio iPhone, lo si collega al proprio account Facebook, Twitter e Linkedin, gli si concede accesso alla propria rubrica contatti locale. A quel punto l’app fa la “magia”: basandosi su come i diversi contatti sono collegati al titolare del telefono sui diversi social network, li divide in cerchie modellate sulla base dei presunti rapporti intrattenuti tra vari gruppi di persone. Lavoro, scuola, città, calcetto ecc. Tutti possono vedere chi è compreso in una cerchia, possono decidere di uscirne, in nessun caso cosa viene condiviso su Everyme finisce fuori dalle cerchie di Everyme.
Il bello di Everyme è che, non essendo legato a nessuna piattaforma in particolare, le cerchie possono essere formate sfruttando ogni tipo di contatto: se un componente di una cerchia è identificabile solo attraverso un indirizzo email (non è iscritto su nessun social network) verrà raggiunto a quell’indirizzo, e da quell’indirizzo potrà interagire con la cerchia anche con dei contributi. Chi utilizza la app vedrà questi contributi al suo interno, ma si può usufruire di quei materiali anche indipendentemente dal suo impiego.
In altre parole, il tentativo di Everyme è quello di rendere esplicite le relazioni esistenti all’interno di una rubrica telefonica e che per loro natura restano normalmente inespresse. Le uniche chiavi di accesso per consultarla di solito sono il nome o il cognome, al massimo il nome dell’azienda associata ai contatti: in questo caso invece l’app tenta di permette la comunicazione di massa immediata e scavalcando i vincoli normalmente posti dall’iscrizione a un social network piuttosto che un altro (e l’eventuale idiosincrasia di un soggetto per questi).
Cosa ha in più Everyme: non ha i limiti di Path (150 contatti), utilizza le cerchie di Google+ ma le rende esplicite e interattive, non filtra in modo casuale come Facebook permettendo di fruire dell’interezza del flusso, dovrebbe essere molto rispettoso della privacy visto che non costringe nessuno a iscriversi ad alcunché. Visto che si tratta di un’azienda con 5 dipendenti che è appena sbarcata sul palcoscenico pubblico ( dopo parecchi mesi di lavoro ) è presto per dire se si tratti di una soluzione di successo: di sicuro è un approccio diverso all’idea di rete sociale.
Luca Annunziata