La regolamentazione in corso in Australia sta preoccupando diversi exchange crypto che ora si trovano sotto la lente di ingrandimento. Il problema che li sta colpendo è la vertenza dell’autorità di regolamentazione di allinearsi ai precedenti stabiliti nelle recenti cause intentate contro entità di criptovalute. John O’Loghlen, amministratore delegato di Coinbase nell’Asia-Pacifico ha spiegato:
Vogliamo evitare la regolamentazione in corso attraverso l’applicazione, date tutte le interazioni sane che abbiamo avuto con le autorità di regolamentazione negli ultimi tempi e che prima non esistevano.
C’è chiaramente un bel tema macro e un continuo aumento dell’adozione da parte dei consumatori con le recenti approvazioni di prodotti ETF spot in Australia e negli Stati Uniti e vogliamo assicurarci di non confondere le acque in questa zona grigia prima del progetto di legge.
Nondimeno, l’Australian Securities and Investments Commission (ASIC) sta accelerando il suo approccio nei confronti degli exchange crypto. Sembra proprio non abbia alcuna intenzione di rallentare. Oggetto sono le citazioni in giudizio di Binance Australia ed eToro. Come sta procedendo la legislazione australiana sulle criptovalute?
Exchange crypto preoccupati per le posizioni dell’Australia
Dopo aver lavorato come direttore dell’unità criptovalute del Tesoro, CommSec e ASIC ora si trova a Singapore nell’Hub di Coinbase. In merito alla situazione delle posizioni dell’Australia in merito a legislazione ed exchange crypto ha spiegato che attualmente la priorità è quella di continuare a promuovere le relazioni sia con l’ASIC che con il Tesoro. L’obiettivo è mettere in campo uno sforzo congiunto in risposta al progetto di legge sull’esposizione quando sarà disponibile.
Inoltre, secondo quanto dichiarato da Menz, Coinbase sarebbe favorevole a una licenza australiana per i servizi finanziari (AFS), con la speranza che vengano inclusi anche i servizi di staking perché, secondo quanto dichiarato, “nessuna entità autorizzata dovrebbe mettere in staking gli asset dei clienti senza il loro permesso“.
In Italia l’ultimo rapporto di Consob ha rivelato che l’adozione di criptovalute è raddoppiata in due anni.