Bolidi in grado di raggiungere i 500 Km/h di velocità, tracciati che alternano rettilinei a ripide salite o discese e IA in supporto ai piloti: così sarà la Formula 1 nel 2050, almeno stando a quanto immaginato da McLaren. La scuderia britannica, che di recente ha collaborato con OnePlus per un’edizione speciale dello smartphone 6T, prova ad anticipare come sarà il futuro del campionato motoristico per eccellenza.
La Formula 1 nel 2050
Ovviamente le monoposto saranno ad alimentazione esclusivamente elettrica (dopotutto la Formula E è già una realtà), con un telaio in grado di modificarsi dinamicamente nel corso della gara per garantire in ogni tratto del circuito la massima aerodinamicità e una tenuta perfetta, spingendosi ben oltre quanto avviene oggi con il DRS. Gli algoritmi di intelligenza artificiale lavoreranno in modo simbiotico con le abilità del pilota, interpretandone intenzioni e stati d’animo attraverso una connessione uomo-macchina, qualcosa di molto simile al laccio neurale di Elon Musk.
McLaren: Future Grand Prix
Per quanto riguarda le soste ai box, continuerà probabilmente ad esserci il cambio gomme, ma potrà essere effettuato con più calma: non più una manciata di secondi, ma da 10 a 30, il tempo necessario per ripristinare la carica delle batterie dal 10% al 50%. Ovviamente in modalità wireless, attraverso un sistema evoluto di induzione elettromagnetica. Nella visione di McLaren anche un riferimento all’Italia.
Il Gran Premio d’Italia del 2050 passerà ancora dal cuore di uno dei più vasti parchi storici d’Europa, ma toccando anche le strade del centro di Milano prima di tornare tra la vegetazione di Monza.
Cambierà anche l’abitacolo: niente più indicazioni visive sul volante, si farà ricorso alla mixed reality. Le informazioni su andamento della gara, stato della monoposto e indicazioni dagli ingegneri saranno mostrate in sovrimpressione sul casco del pilota.
Siamo certi che lo slancio d’immaginazione di McLaren farà storcere il naso ai puristi della Formula 1, la cui pazienza è già stata messa a dura prova dall’introduzione di quella che in molti ritengono essere una dose eccessiva di elettronica nelle auto in gara. Quello della scuderia è come detto in apertura un concept, un volo pindarico, con tutta probabilità destinato a rimanere sulla carta, ma ad ogni modo utile per comprendere come diverse tecnologie potranno un giorno confluire (dai motori elettrici alla realtà mista fino all’intelligenza artificiale) in un unico ambito, in pista e non solo.