L’ annuale conferenza F8 di Facebook è stata occasione per il CEO Mark Zuckerberg per presentare anche i progetti più all’avanguardia della sua azienda, con l’idea ormai consolidata di condividerli in un’ottica open source. Ai 2.600 sviluppatori accorsi alla conferenza, infatti, Facebook ha fatto scintillare gli occhi con i prossimi progetti del social network, che apparentemente potrebbero andare ben oltre il suo core business: nei prossimi anni l’intenzione è quella di concentrarsi su droni, satelliti, laser, intelligenze artificiali e realtà virtuale.
La missione di Zuckerberg, d’altra parte, è sempre più evangelica : collegare tutto il mondo, “costruendo ponti” (“e non muri” come ha detto mandando una frecciata al muro USA-Messico invocato in campagna elettorale da Donald Trump) e permettendo di “condividere qualsiasi cosa si voglia con chiunque in maniera naturale”. Ed è in questa mission che sembrano incastrarsi tutti i diversi progetti portati avanti in questi anni, da Internet.org fino alla realtà virtuale.
Zuckerberg ne fa una questione personale e, ricordando che i suoi primi passi sono stati immortalati dai genitori con una fotografia, parla di come quelli di sua figlia Max siano stati ripresi a 360 grado grazie ad un sistema targato Facebook: solo uno degli ambiti di sviluppo a cui sta lavorando il social network in blu, specificatamente per la realtà virtuale la cui punta di diamante è Oculus, e che nel frattempo ha portato alla fotocamera a 360 gradi Surround360, presentata proprio in questa occasione.
Si tratta di un sistema dall’ aspetto simile ad un ufo, dotato di 17 lenti e presumibilmente un software per la cattura e il montaggio delle immagini . Il progetto, ha annunciato, verrà condiviso già quest’estate su Github e permetterà a chiunque di costruirsi il proprio Surround 360 (al momento al modico costo di 30mila dollari).
Si tratta tuttavia di uno solo degli esempi dell’idea di Open Innovation di Zuckerberg: lasciare libere le tecnologie sviluppate internamente per cogliere tutti i possibili frutti delle loro declinazioni attraverso la collaborazione con imprese e sviluppatori terzi, una filosofia già applicata con il rilascio del codice di molti dei suoi software specializzati e del design dell’hardware.
La telecamere a 360 gradi, spiega d’altra parte Zuckerberg, sono solo il primo passo: “Il futuro? Saremo certamente in grado di vivere intere scene, che siano riprese attraverso qualche tipo di fotocamera a 360 gradi o frutto di uno sviluppo 3D”.
Per farlo, dunque, parte dai video, che oltre a diventare di 360 gradi devono poter essere condivisi in live streaming grazie alle Live API lanciate sempre a F8.
Oltre al mondo dei video l’altro grande obiettivo per Facebook è quello legato all’Intelligenza Artificiale, discorso che, già avviato da Microsoft, passa anche attraverso i chat bot: proprio durante F8 Facebook ha annunciato che, come sta facendo anche Telegram per il suo servizi, aprirà Messenger a una schiera di bot, ognuno con una funzione specifica.
I bot così come pensati da Facebook rappresenteranno dunque intelligenze artificiali molto limitate, demandate a specifici servizi a cui si potrà fare accesso tramite un semplice messaggio su tale piattaforma: il tutto nell’ottica , con il tempo, di renderle sempre più articolate, potenzialmente adatte ad agire come interfaccia per il servizio clienti di brand ed aziende e come social media manager.
Claudio Tamburrino