I segni positivi si sono sostanzialmente arenati alla prima giornata sul mercato dei titoli di Facebook: dopo i primi risultati che hanno dato adito a diverse interpretazioni sull’effettivo valore del social network, l’azienda ha registrato una serie di segni negativi.
Venerdì le azioni avevano guadagnato 23 centesimi: poco, ma sempre meglio di quello che è seguito con la riapertura delle borse. Infatti, il titolo di Facebook ha da lunedì perso più dell’11 per cento , passando da un valore di 38 dollari ad azione a 33,87 dollari.
Insomma, anche se gli osservatori più ottimisti continuano a parlare di valutazioni da fare puntando al medio-lungo periodo (o comunque non ad appena due giorni dall’esordio), le sicurezze per Facebook iniziano a scricchiolare: e il valore di oltre 100 miliardi di dollari inizia ad apparire esagerato, soprattutto rispetto al suo attuale livello di fatturato e ai costi che deve sostenere soprattutto per il mantenimento dei data center.
Un’eventuale sopravvalutazione del successo del titolo di Facebook, naturalmente, spaventa non poco i primi investitori, così come Nasdaq e le aziende il cui destino è legato a doppio filo al social network e in particolare Zynga, che da venerdì ha visto il suo titolo iniziare a perdere valore.
L’indice Nasdaq, in primis, deve affrontare le proteste degli operatori che hanno subito i problemi tecnici che esso ha avuto in concomitanza con l’IPO di Facebook: questi ritengono che i disagi abbiano generato danni, legati soprattutto all’incertezza circa le loro operazioni di venerdì e alla loro mancata attuazione. Secondo una fonte , per esempio, diverse operazioni di Morgan Stanley non sarebbero andate a buon fine per i problemi tecnici.
Claudio Tamburrino