Facebook ha sempre sostenuto che WhatsApp e Messenger si configurino come due servizi di messaggistica differenti e complementari , e proprio questa diversità sembra emergere nelle strategie che il social network sta delineando per metterli a frutto.
Il fatto che Facebook Messenger si stesse orientando ad assumere le sembianze di una piattaforma era emerso dal momento della sua scissione dal social network, confermato dagli annunci rivolti agli sviluppatori di terze parti presso la conferenza F8 e dalle iniziative dedicate ai pagamenti , oltre ai tasselli come le videochiamate che, ora anche in Italia, lo stanno rendendo un servizio di comunicazione completo.
Gli sviluppatori che fino ad oggi si sono adoperati sulla piattaforma Messenger, però, sembrano appunto essersi limitati a ricamare sulle funzioni dedicate alla comunicazione con emoji e gif, trascurando di sfruttare le potenzialità offerte da una Rete di oltre 600 milioni di utenti: per questo Facebook sta tentando di sollecitare lo sviluppo di casual game che possano intrattenere gli utenti sulla piattaforma e che possano integrare transazioni e pagamenti.
Se i dettagli riguardo alla svolta ludica di Messenger scarseggiano, altrettanto vaghi sono gli orizzonti per la monetizzazione di WhatsApp come strumento di comunicazione, di pubbliche relazioni e assistenza per gli utenti. È Facebook stessa, però, attraverso il suo chief financial officer David Wehner, a prospettare iniziative in questo senso: “Pensiamo che attivare sistemi di messaggistica business to consumer abbia un buon potenziale”, ha riferito alla platea di una conferenza a sfondo tecnologico organizzata da JPMorgan. Si tratta di un progetto “a lungo termine” e c’è chi, ad esempio nell’ambito dell’editoria, già intravede uno scenario promettente.
Gaia Bottà