Monitorare gli spostamenti dei propri amici, localizzare contatti sulle mappe, organizzare incontri improvvisati: Facebook ha ufficialmente svelato Nearby Friends. Promettendo che sarà una funzione opzionale, attivabile solo da coloro che ne sentiranno l’esigenza.
Dopo la falsa partenza del 2012 e le indiscrezioni che si sono rincorse nei mesi scorsi, Facebook è ora pronta a sfruttare le competenze della startup italiana Glancee, acquisita 2 anni fa: il servizio, attivabile dagli utenti statunitensi e maggiorenni a partire dalle prossime settimane e al momento integrato nell’app di Facebook per Android e iOS, ricorda da vicino servizi come Foursquare , l’app Find My Friends di Apple e l’ ormai dimenticato Google Latitude .
Per non scatenare sollevazioni fra i netizen e le autorità, Facebook rende chiaro a tutti che il servizio sarà assolutamente opzionale , permetterà di rendersi visibili ad amici e gruppi di amici selezionati e funzionerà solo in caso di attivazione reciproca : ci si potrà tracciare, dunque, solo se entrambe le parti hanno attivato la funzione.
In questo caso, il monitoraggio sarà costante, anche grazie all’ottimizzazione della raccolta dei dati in funzione della durata della batteria : la propria posizione verrà segnalata agli amici con una approssimazione di circa 800 metri , così da “poter trovare i propri amici senza mostrare esattamente dove si è localizzati”, ha spiegato Andrea Vaccari, responsabile del progetto, cooptato dal social network insieme a Glancee. La propria posizione precisa si potrà invece condividere con gli amici prescelti fissando degli intervalli di tempo in cui è possibile localizzarsi . Tutti i dati raccolti, poi, si potranno cancellare con un solo comando.
Nessun programma finora, di mettere la funzione al servizio dell’advertising: ai profili della attività commerciali non è consentito di aderire a Nearby Friends, e quindi di subissare i fan nelle vicinanze di inviti e pubblicità. Ma, oltre all’auspciato aumento del tempo trascorso sulla sua piattaforma mobile, l’enorme valore dei dati geolocalizzati raccolti potrebbe solleticare la fantasia di Facebook.
Gaia Bottà