Facebook ha introdotto un servizio aggiuntivo per la sua app per iPhone : si chiama Places e si tratta di un’ulteriore forma di social networking basato sulla geolocalizzazione degli utenti .
Nel nuovo servizio, di cui si mormora da tempo (e di cui si erano trovate le tracce nel codice di programmazione del sito per i browser mobile touch.facebook.com ), non vi sono novità particolarmente rilevanti: la maggiore ispirazione è tratta dai social network basati sulla geolocalizzazione come Foursquare e Gowalla. Il principio è infatti quello del “check in” in posti specifici e della condivisione con i propri amici e contatti.
Ad oggi il servizio permette di segnalare agli amici di Facebook dove ci si trovi tramite il proprio smartphone, di taggare gli amici con cui ci si trova, di suggerire posti nelle vicinanze, di condividere il tutto nei messaggi di stato. Si parla di ristoranti, bar e musei, ma il discorso non deve essere limitato a questi posti: per il momento, tuttavia, il servizio Places partirà senza nuovi prodotti pubblicizzati.
Basandosi sui “check in” non si tratta di uno strumento per far sapere in ogni momento dove ci si trova, spiega Michael Sharon product manager di Places, ma per “condividere dove ci si trova e con chi” quando si vuole: lo scopo è “conoscere gli amici che stanno nelle vicinanze e che possono dare consigli su luoghi vicini da scoprire”.
Per il momento è disponibile solo per dispositivi mobile, tramite un aggiornamento alla app del social network per iPhone (ma non per l’Italia) e attraverso il sito , successivamente sarà disponibile anche una pagina Web dove consultare chi ha fatto check in tra i propri amici e dove.
Insomma, un opt in che dovrebbe eliminare i problemi di privacy che gli osservatori collegano direttamente a Facebook visto l’elevato numero di dati personali che ospita: una delle opzioni che preoccupano di più è quella che permette di taggare altri nel proprio status geolocalizzato, dal momento che lasciano che un utente sia identificato in un luogo anche nel caso in cui lui stesso non abbia uno smartphone per la connessione mobile o non lo desideri. Critiche anche nei confronti del fatto che tutti coloro che hanno fatto check in nello stesso luogo possono automaticamente vedersi con l’opzione “Here Now”.
Una serie di controlli relativi alla privacy (in particolare dei minori) e opzioni come la possibilità di rimuovere il tag del proprio nome dovrebbero chiudere il cerchio con cui difendere il servizio da possibili critiche.
L’obiettivo strategico perseguito da Facebook è quello di stringere sinergie con le aziende locali e spingere la competizione nei confronti di Google anche all’ advertising localizzato . È proprio in questo settore, d’altronde, che Moutain View ha rafforzato molto la sua posizione negli ultimi mesi, investendo e acquistando start up specializzate e estendendo i servizi Android. Sia Facebook che Google vedono d’altronde nelle piccole e medie imprese locali la nuova Eldorado dell’advertising. Sia perché i dati sulla geolocalizzazione degli utenti hanno un valore di per sé (per definire, in particolare, un target di mercato), sia perché queste aziende con interessi esclusivamente locali non sembrano ancora aver scoperto Internet come strumento di pubblicità.
Questo significa che le due, la prima grazie alla sua capacità di far rete, la seconda grazie alla sua esperienza nel settore pubblicitario (senza contare altre protagoniste come Apple, che si è ritagliata una spazio non trascurabile con iAd) lotteranno fino all’ultimo per accaparrarsi questo mercato.
Per il momento i diretti concorrenti sembrano guardare alla novità con pacato ottimismo : il CEO di Gowalla Josh Williams ha affermato di ritenere Facebook Places “un’opportunità per un canale distributivo aggiuntivo del nostro servizio”. Dennes Crowley di Foursquare, invece, ha detto che aspetterà di “vedere e giocare un po’ con il prodotto” prima di decidere se è qualcosa con cui integrarsi”, considerando in ogni caso positivo il fatto che Facebook abbia valutato interessante il mercato dei servizi geolocalizzati. Yelp sta pensando di dare un posto di rilievo ai commenti sui luoghi visitati dai propri amici di Facebook.
D’altronde Facebook continua a collaborare con queste aziende che già sono impegnate nel settore e che saranno integrate in modi diversi nell’app del social network: il modo in cui Places si fonderà con tali servizi già in circolazione è uno dei motivi di maggior preoccupazione degli osservatori (e in particolare dell’ American Civil Liberties Union of Northern California , ACLU) che ritengono che non sia chiaro come debbano essere selezionate le impostazioni sulla privacy per evitare di condividere informazioni non desiderate.
Claudio Tamburrino