Facebook continua la sua inarrestabile evoluzione. Dopo aver annunciato, la settimana scorsa, la nuova funzione Live 360 video , con Oculus VR, ora rincara la dose di novità con Live Audio , applicazione pensata per gli utenti che vogliono raccontarsi, o raccontare, senza utilizzare testi o video .
Live Audio migliora le performance della preesistente API di Facebook Live, che già consentiva di raggiungere i propri amici con il solo audio, aggiungendo semmai un’immagine ferma. Funziona con qualsiasi formato audio e anche nelle zone dove la connessione è lenta. Con questa nuova applicazione, Facebook ha cercato di venire incontro alla richiesta dei propri utenti di ascoltare l’audio mentre stanno facendo altre cose; così, gli utilizzatori di dispositivi Android saranno in grado di continuare ad ascoltare una trasmissione Live Audio anche dopo aver lasciato la app di Facebook, mentre gli utilizzatori di dispositivi iOS potranno continuare ad ascoltare anche quando navigano in altre aree di Facebook. Si tratta, insomma, di una versione “social” dei podcast.
Con Live Audio arriveranno su Facebook letture di libri, interviste e notizie radiofoniche . I primi editori a utilizzare questa nuova applicazione saranno BBC World Service (notizie radio), LBC (Leading Britain’s Conversation, dibattiti radio), Harper Collins (editore) e gli autori Adam Grant e Brit Bennett. La diffusione in larga scala del nuovo format è prevista per l’inizio del prossimo anno .
Un editore che crea uno stream audio può usare sia la sua immagine di copertina, impostata di default in Live Audio nelle News Feed, o caricarne una differente. Le notifiche possono essere inviate agli iscritti a Pagès Live e ai followers più attivi. La trasmissione può raggiungere una durata di ben 4 ore , tempo nel quale possono agevolmente essere stipati contenuti prodotti da: stazioni radio con i loro programmi, podcasters che diffondono loro produzioni a episodi, autori che leggono dal vivo le loro opere, personaggi famosi che rispondono alle domande dei fan, annunciatori che leggono notizie direttamente dalle aree di crisi senza la necessità di banda di uno streaming video, musicisti che diffondono i loro concerti o registrazioni in studio.
Per le sue caratteristiche che lo svincolano dal formato, Live Audio potrebbe interessare a un gran numero di editori, ma anche a tantissimi utenti , tutti coloro che hanno qualcosa da dire ma non vogliono mostrarsi in video. Insomma, questa nuova applicazione di Facebook, con la sua apparente semplicità e considerato l’altissimo numero di utenti del social network, ha tutte le carte in regola per diventare un ennesimo caso di successo, anche se finora i podcast non hanno avuto l’affermazione sperata. Staremo a vedere.
Pierluigi Sandonnini