Condividere le entrate generate dall’advertising, contribuire alla sponsorizzazione di certi brand, offrire la possibilità ad utenti terzi di contribuire economicamente alla pubblicazione di un contenuto, mettere a disposizione la possibilità di erigere paywall o di vendere prodotti: Facebook sta sondando il terreno presso una percentuale non definita dei propri amici , proponendo loro di votare per ottenere potenziali fonti di retribuzione.
È uno dei redattori di The Verge , registrato con un account verificato sul social network, a segnalare la proposte che gli sono state formulate di Facebook e a interrogarsi sulle prospettive che potrebbero squarciare: se Menlo Park sta offrendo ai propri utenti la possibilità di “guadagnare denaro dalla presenza su Facebook” è probabilmente perché le ambizioni di Mark Zuckerberg sono quelle di posizionare la sua piattaforma come punto di riferimento per la condivisione, in senso assoluto.
Facebook già ha aperto a tutti la partecipazione ad Instant Articles, programma lanciato come iniziativa editoriale con contenuti sponsorizzati e a pagamento, e si è offerta di pagare per la pubblicazione di contenuti video in diretta. Il prossimo passo potrebbe essere il coinvolgimento di utenti ordinari nel meccanismo delle retribuzioni, non solo offrendo la possibilità di condividere le entrate pubblicitarie, come avviene da tempo su una piattaforma generalista ma orientata a un solo tipo di contenuti come YouTube, ma replicando nel quadro del proprio ecosistema le dinamiche di domanda e di offerta e le opportunità di guadagno che la Rete offre da tempo a coloro che mirano a sfruttarla, anche in piccolo, come uno strumento commerciale.
Il questionario di Facebook, infatti, si articola in diverse sezioni, una delle quali orientata a indagare a quali obiettivi il campione sarebbe interessato, e a quali strumenti di analisi potrebbero supportarli nel raggiungerlo: dai dati sugli utenti non follower alle visualizzazioni giornaliere, dalle informazioni sulle reazioni generate dai post ai dati demografici e relativi agli interessi della propria audience. Con questi dati alla mano, un utente interessato a monetizzare potrebbe articolare le proprie strategie, per proporsi ad una propria platea e per proporre la propria platea ad inserzionisti e investitori.
I rappresentanti di Facebook, per il momento, si sono limitati a suggerire di non affrettare i tempi: “siamo interessati a creare dei modelli di monetizzazione sostenibili e a lungo termine per i nostri partner e stiamo iniziando a raccogliere reazioni”.
Gaia Bottà