Facebook si è vista riconoscere dall’Ufficio brevetti statunitense ( USTPO ) un brevetto giudicato (fin troppo) ampio sui sistemi adottati nel social network geolocalizzato.
Il brevetto è il numero 7,809,805 e si intitola “Sistema e metodo per la localizzazione automatica dei membri di un social network web-based”: depositato nel 2007 pone non pochi problemi a tutte le evoluzioni che ci sono state da 3 anni a questa parte nel settore.
Si tratta, infatti, del sistema di “checkin”: quello, cioè, con cui gli utenti con dispositivi mobile si “registrano” in determinate locazioni individuate nelle vicinanze dal proprio dispositivo GPS (esercizi commerciali, luoghi di interesse ecc), informando della loro presenza il resto della comunità che si forma intorno a queste informazioni costituendo il cosiddetto social network geolocalizzato (es: Foursquare). O come l’ultima novità di Facebook: Places .
Utilizzando la tecnologia e il Know-how ottenuta con l’acquisto della startup Hot Potato, il social network ha con convinzione perseguito questa nuova forma di social networking (dove hanno esordito per prime altre aziende come Gowalla) per non perdere lo scettro del settore.
Il brevetto, tuttavia, rischia di riguardare molte delle applicazioni mobile che sfruttano la localizzazione. E solo la strategia brevettuale finora adottata da FB rassicura sul fatto che il titolo non sarà utilizzato aggressivamente ma solo con una valenza difensiva : si instaura in ogni caso in quel filone di brevetti che rischia di intasare oltremodo il sistema perché concesso non comprendendone a pieno la portata.
Claudio Tamburrino