Pungo duro del social network in blu nei confronti degli eventi organizzati sulla piattaforma che costituiscono proteste contro le misure di isolamento adottate dal governo. Eliminati alcuni appuntamenti creati in California, Nebraska e New Jersey. Altri sono invece rimasti online. Questa la posizione di Facebook.
A meno che il governo non proibisca un particolare evento in questo periodo, ne permettiamo l’organizzazione su Facebook. Per lo stesso motivo, gli eventi che costituiscono una violazione delle regole sul distanziamento sociale non sono permessi su Facebook.
Il social network per il social distancing
A gettare benzina sul fuoco è stato il primo cittadino americano. La scorsa settimana Donald Trump in più di una occasione ha manifestato solidarietà con chi contesta le imposizioni sul distanziamento sociale, lanciando messaggi contrastanti alla nazione. Quello rivolto al Minnesota…
LIBERATE MINNESOTA!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) April 17, 2020
… e al Michigan…
LIBERATE MICHIGAN!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) April 17, 2020
… senza dimenticare la Virginia.
LIBERATE VIRGINIA, and save your great 2nd Amendment. It is under siege!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) April 17, 2020
Nei tre stati sono state organizzate proteste che hanno preso di mira direttamente o indirettamente i governatori, tutti di fazione democratica. Lo stesso Presidente USA, nel corso di una conferenza andata in scena domenica, si è così espresso in merito a chi ha partecipato alle manifestazioni di dissenso.
Non ho mai visto tante bandiere americane. Queste persone amano il nostro paese. Vogliono tornare a lavorare.
La stampa d’oltreoceano parla di eventi organizzati in Arizona, California, Illinois, Missouri, New Mexico e Pennsylvania, perlopiù su Facebook, con oltre un centinaio di gruppi che raccolgono circa 900.000 adesioni. Il nome attribuito alla contestazione collettiva di ieri è Operation Gridlock.