Facebook chiude gli account della New York University

Facebook chiude gli account della New York University

Facebook ha chiuso gli account dei ricercatori della New York University che studiavano il funzionamento delle inserzioni a scopo politico.
Facebook chiude gli account della New York University
Facebook ha chiuso gli account dei ricercatori della New York University che studiavano il funzionamento delle inserzioni a scopo politico.

Facebook ha comunicato la chiusura di account, app e pagine del progetto Ad Observatory della New York University per violazione dei termini del servizio. L’azienda di Menlo Park afferma che sono stati raccolti i dati degli utenti senza autorizzazione, utilizzando la tecnica dello scraping. I ricercatori ritengono che Facebook non vuole rendere pubblici i problemi della sua piattaforma.

Facebook blocca la ricerca della NYU

Prima delle elezioni negli Stati Uniti, un team della New York University aveva avviato il progetto Ad Observatory per comprendere il funzionamento delle inserzioni pubblicitarie con argomenti politici (ad esempio quali criteri erano utilizzati per scegliere gli utenti). Lo scopo della ricerca era anche quello di identificare le fake news e scoprire eventuali bug nella Facebook Ad Library.

Per fare ciò era stato sviluppato un’estensione per Chrome e Firefox che raccoglie in un database le inserzioni visualizzare dagli utenti su Facebook. L’azienda di Menlo Park scrive nel comunicato che aveva segnalato la violazione dei termini del servizio nell’estate 2020 e, nel mese di ottobre, dato ai ricercatori 45 giorni di tempo per bloccare la raccolta dei dati.

Facebook sottolinea che lo scraping non è consentito, in quanto viola la privacy degli utenti. Per questo motivo aveva invitato i ricercatori ad utilizzare la piattaforma FORT. I ricercatori non hanno accettato e ora è stato chiuso l’accesso ai dati, oltre alle pagine e agli account personali. Laura Edelson, uno dei membri del team, ha dichiarato:

Facebook ci ha messo a tacere perché il nostro lavoro spesso richiama l’attenzione sui problemi della sua piattaforma. Peggio ancora, Facebook sta usando la privacy degli utenti, un punto fondamentale che abbiamo sempre messo al primo posto nel nostro lavoro, come pretesto per farlo. Se questo episodio dimostra qualcosa è che Facebook non dovrebbe avere potere di veto su chi è autorizzato a studiarli.

Fonte: Facebook
Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
4 ago 2021
Link copiato negli appunti