Una provocazione artistica, un esperimento creativo in bilico tra furto d’identità e nobile denuncia dei possibili pericoli per la privacy di milioni di utenti. Come ha fatto il sito di dating Lovely-Faces.com ad attirare circa 250mila iscritti a poche ore dal suo lancio ufficiale ?
La risposta è piuttosto semplice, offerta in tutta tranquillità dagli artisti Paolo Cirio e Alessandro Ludovic. Quei volti sono stati presi da Facebook, in particolare da quei profili in blu che hanno scelto di rimanere pubblici . Lovely-Faces.com ha sottratto informazioni personali dalle bacheche di 250mila amici.
Una provocazione , come sottolineato dalla coppia di artisti. Facebook sarebbe ormai diventato una miniera d’oro per tutte quelle attività legate al cybercrime , in particolare il furto d’identità . Gli utenti della gigantesca piattaforma social dovrebbero capire quanto sia fragile la tutela delle loro esistenze virtuali.
Ovviamente fasullo, il sito Lovely-Faces.com ha presentato una serie di volti classificati in base a uno specifico algoritmo. Gli utenti potrebbero sfruttare parole chiave come allegro o timido per ottenere una particolare tipologia di volto. Ovviamente preso a prestito dal sito di Mark Zuckerberg.
Ma Facebook non ha affatto apprezzato la trovata, sottolineando come la fuga delle informazioni violi le sue condizioni d’uso . Il consenso dell’utente sarebbe fondamentale per l’eventuale accesso ai dati personali. Ma si tratta di profili pubblici. E non è stato lo stesso Mark Zuckerberg ad aver fatto una cosa del genere per il suo primigenio sito dei volti all’università ?
Pare comunque che Lovely-Faces.com non sia più raggiungibile, dopo che gli stessi vertici di Facebook hanno minacciato di avviare una causa legale contro i due creatori del falso sito di dating.
Mauro Vecchio