Facebook sta apportando importanti modifiche all’algoritmo che gestisce la news feed e di pari passo migliorando la gestione degli “articoli correlati”. Il primo aggiornamento prevede di attribuire maggior priorità ai contenuti che contemplino link a pagine Web caratterizzate da un caricamento più rapido (il loading time acquisisce quindi maggiore importanza ). La seconda invece cerca di ostacolare ancora una volta il dilagare delle fake news e dei contenuti di bassa qualità.
La nuova news feed è nata, fa sapere Facebook , dai numerosi feedback raccolti dalla community che hanno dimostrato la frustrazione che si prova quando si clicca su un link che prevede l’apertura di una pagina molto lenta a caricare . “Oltre il 40 per cento dei visitatori di un sito Internet lo abbandonano dopo tre secondi di ritardo del caricamento” aggiunge Facebook. Dai prossimi mesi, quindi, la velocità di caricamento verrà inclusa tra gli altri numerosi fattori che incidono sulla proposta di news, tra i quali il tipo di dispositivo da cui ci si collega e la “salute” della propria connessione (avete notato come diminuisce il numero dei video proposti su mobile, quando ci si trova sotto scarsa copertura?).
È evidente a questo punto che gli impatti saranno forti per quanti gestiscono (o creano) siti Internet, o anche semplici landing page, che dovranno considerare con maggiore attenzione il loading time . Un’ accento che Google ha già posto ormai da tempo, applicando penalizzazioni nel posizionamento per chi non rispetta gli standard. Per agevolare i webmaster, Facebook ha preparato una lista di best practice utili. Tra queste si contano strumenti per misurare la velocità di caricamento della pagina come PageSpeed Insights di Google e DotCom Monitor , che permette di verificare il sito attraverso differenti browser e da 23 localizzazioni diverse. Gli altri consigli proseguono invitando ad evitare elementi inutili e pesanti, che prevedano ad esempio l’avvio di script java e dove necessari preferire quelli asincroni, l’ottimizzazione delle immagini, prestare attenzione all’hosting (meglio se localizzazione in più punti), prevedere sistemi di aggiustamento dei contenuti a seconda della qualità della connessione disponibile.
Greg Marra, responsabile di prodotto in Facebook, non ha voluto condividere quali siano i parametri tecnici che fanno giudicare una pagina veloce o lenta nel caricamento. Limitandosi a lasciar intendere che i controlli non saranno eccessivamente stringenti: “la maggior parte delle cose che leggerai sul tuo cellulare stanno per essere considerate veloci nella nostra definizione”. Ma dietro alla migliore user experience qualcuno vuol vedere anche un’altra espansione commerciale, nel tentativo di attrarre più editori negli Instant Articles .
Per quanto concerne la prosecuzione della battaglia alle fake news , invece, è stato previsto il roll out del cosiddetto sistema di preclick related articles (i cui test erano stati avviati ad aprile ) ora disponibile in USA, Germania, Francia e Olanda. Facebook descrive in questo modo la funzione di articoli correlati: “Related Articles potrebbero apparire prima che leggi un articolo condiviso nella news feed. Questi articoli addizionali, concernenti argomenti di cui molti utenti stanno parlando su Facebook, appariranno su uno spazio sotto il link. Ciò dovrebbe fornire alle persone un accesso più rapido a prospettive e informazioni aggiuntive, inclusi articoli di terze parti che comprovano i fatti”.
Da oggi il sistema diventa più intelligente sfruttando l’intelligenza artificiale. “Inizieremo a utilizzare il machine learning aggiornato per individuare potenziali frodi. Se un articolo è stato riesaminato dai verificatori, possiamo mostrare sotto il post originale altre notizie simili che comprovano il fatto . Oltre a vedere quali storie sono contestate dai controllori di terze parti, “la gente vuole un contesto più ampio per prendere decisioni informate su ciò che leggono e condividono”.
Facebook ribadisce ancora una volta il suo impegno contro le false notizie: “continueremo a verificare gli aggiornamenti di articoli correlati e di altri feed del News Feed per mostrare meno false notizie su Facebook e fornire un contesto più chiaro alle persone”. Queste modifiche dovrebbero aiutare anche a migliorare la percezione che Facebook sia un luogo dove circolano informazioni attendibili, nonostante il rischio di falsi positivi sia dietro l’angolo.
Mirko Zago