La criptovaluta di Facebook si chiamerà probabilmente Libra e non GlobalCoin come ipotizzato di recente da alcuni rumor. La presentazione ufficiale è imminente: nuove fonti parlano di un annuncio già entro la prossima settimana, per arrivare poi al debutto il prossimo anno. Svelati anche i nomi dei primi partner che affiancheranno il social network in blu in questa nuova avventura.
Libra, la criprovaluta di Facebook
Si tratta della piattaforma per la gestione dei pagamenti PayPal, del leader nel mercato ride sharing Uber, del colosso delle carte di credito Visa e del suo concorrente MasterCard. Ognuno di loro metterà sul piatto una cifra quantificata in 10 milioni di dollari per entrare a far parte del consorzio Libra Association chiamato a vigilare sulla moneta virtuale. Si aggiungeranno certamente altre realtà, al momento però non ancora identificate, contribuendo così a raggiungere almeno la soglia del miliardo di dollari. Indiscrezioni parlano del coinvolgimento di Stripe, Booking.com e MercadoLibre.
L’obiettivo è quello di rendere il valore di Libra più stabile rispetto a quello di criptovalute come Bitcoin o Ethereum, in modo da non esporre gli investimenti di chi andrà a utilizzarla all’effetto delle operazioni di speculazione. Rilanciata dunque la possibilità che possa trattarsi di una stablecoin, non soggetta a volatilità, con il prezzo legato a quello di una risorsa reale come le monete correnti.
Per scambi di denaro e acquisti online
Una volta resa disponibile, la valuta potrà essere impiegata dagli utenti per lo scambio di denaro peer-to-peer oppure per effettuare acquisti online attraverso gli store messi a disposizione dai commercianti, sia all’interno del circuito di Facebook (incluso Instagram) sia mediante siti o portali di terze parti. Per spingere i venditori del mondo e-commerce ad adottarla, il gruppo di Menlo Park sembra intenzionato ad adottare una strategia piuttosto aggressiva, assicurando loro condizioni particolarmente vantaggiose in termini di commissioni.
Del progetto si parla ormai da qualche tempo. Messo in cantiere oltre un anno fa, stando a fonti ritenute ben informate, sembra ormai pronto per una presentazione ufficiale: la pubblicazione del white paper è attesa come già detto per la prossima settimana, secondo una modalità che richiama alla mente quella che tra il 2008 e il 2009 ha portato Satoshi Nakamoto a creare Bitcoin.
Social network, crypto e blockchain
Con circa due miliardi e mezzo di utenti attivi su base mensile in tutto il mondo, la piattaforma potrebbe contribuire a diffondere l’utilizzo delle criptovalute, oggi ancora esclusiva di una nicchia che non teme la volatilità dei propri investimenti. Dovrà prima però ricostruire il rapporto di fiducia che la lega alla sua community, messo in discussione nel corso dell’ultimo anno a causa dei tanti problemi verificatisi in termini di privacy e tutela dei dati personali.
Rimane da capire come sarà strutturata e come funzionerà la blockchain delegata alla gestione delle transazioni. Alcuni membri della Libra Association potrebbero fungere da nodi per la loro validazione, condividendo dunque il registro sul quale verranno apposti i movimenti della valuta, che non sarà dunque controllata direttamente da Facebook.