Il Wall Street Journal ha pubblicato un altro articolo basato sui documenti forniti dalla ex dipendente di Facebook Frances Haugen. Stavolta l’argomento è relativo ad una ricerca, effettuata dalla stessa azienda di Menlo Park, che evidenzia le conseguenze negative del social network sul sonno, il lavoro e le relazioni degli utenti, alcuni dei quali sono affetti da una vera e propria dipendenza.
Facebook è come una droga, Meta smentisce
In base ai documenti visionati dal WSJ, i ricercatori di Facebook avevano rilevato che il 12,5% degli utenti rimane collegato al social network per molte ore al giorno. Questo uso compulsivo, noto come “Internet addiction”, ha avuto conseguente sulla loro vita. Alcuni di essi non lavorano più, dormono poco e non hanno relazioni nel mondo reale.
I ricercatori dell’azienda di Menlo Park avevano scoperto diversi effetti nocivi per la salute. Alcuni utenti perdono la nozione del tempo, passando ore a scorrere i post, leggere i commenti e controllare il numero di Mi piace. Altri trascorrono più tempo sul social network che con i loro figli. Facebook aveva un team di persone che si occupava di migliorare il benessere degli utenti, suggerendo varie modifiche (alcune sono state successivamente introdotte). Il team è stato tuttavia smantellato nel 2019.
Meta ha risposto al WSJ con la pubblicazione di un post sul sito ufficiale. L’azienda afferma che sono stati scelti solo alcuni estratti della ricerca per evidenziare gli aspetti negativi. Inoltre lo studio sull’uso problematico di Facebook è ancora in corso. In ogni caso non è stato trovato nessun collegamento causale tra social media e dipendenza.
Meta aggiunge che negli ultimi tre anni sono stati introdotti diversi tool per consentire la gestione del tempo trascorso sul social network e il controllo delle notifiche. Simili funzionalità sono presenti anche su Instagram. Altre soluzioni verranno implementate in futuro per risolvere questi problemi.