Per studiare malattie come la malaria, per combattere il riscaldamento globale e per altri scopi umanitari, Intel ha appena annunciato la nascita di una nuova applicazione per Facebook .
Il progetto, nato con l’ausilio di BOINC e GridRepublic , si chiama Progress Thru Processors e dà, a chiunque lo volesse, la possibilità di condividere cicli inutilizzati della propria CPU .
Dopo aver scaricato l’applicazione, l’utente può scegliere a chi destinare la capacità di calcolo non usata in quel momento. Le alternative sono tre. La prima, Rosetta@home è un progetto finalizzato a determinare il folding delle proteine ed è parte di una ricerca sulle possibili cure per il cancro, la malaria, il virus HIV e l’Alzheimer.
Il secondo progetto cui si può contribuire si chiama climateprediction ed è il più grande tentativo di previsione del futuro climatico della Terra. E, infine, la terza possibilità a disposizione degli iscritti Facebook più generosi è Africa@home , un progetto nato con l’obiettivo di trovare nuove cure per la malaria, attraverso lo studio di modelli di simulazione della trasmissione della malattia.
Come assicurato nella presentazione dell’applicazione, essa non ha alcun effetto sulle altre attività degli utenti e agisce in background . Inoltre si attiva in automatico, quando necessario si fa da parte, e non costringe l’utente a lasciare acceso il PC più di quanto si voglia.
Secondo il vicepresidente Intel Deborah Conrad, Progress Thru Processors vuole evidenziare come i piccoli contributi individuali possano avere un impatto notevole nel mondo . Lo stesso spirito ha animato un’altra iniziativa nata nel gennaio 2009, anch’essa promossa da Intel, intitolata Small things Challenge , in cui si aiutano associazioni come Save The Children e Kiva attraverso piccolissimi contributi monetari.
Federica Ricca