È passato quasi un anno dalla primissima introduzione di una speciale funzione di Facebook, pensata per velocizzare ulteriormente il caricamento di circa 100 milioni di immagini al giorno . Un servizio di riconoscimento facciale automatico, lanciato per semplificare le attività di tagging di tutti gli utenti statunitensi del sito in blu.
Un recente post apparso sul blog ufficiale di Facebook ha ora annunciato il lancio della nuova funzionalità in altre regioni del globo social. In pratica, i visi degli amici appariranno all’interno di rettangoli, già selezionati dalla piattaforma in attesa di un riscontro identificativo da parte degli utenti .
Una tecnologia potenzialmente invasiva, che addirittura suggerirebbe a milioni di amici volti simili a quello di un determinato utente in blu. Ma cosa accade a tutti quelli che non vogliono il proprio volto proposto ai quattro angoli del social network di Mark Zuckerberg? La prassi è ormai nota: la feature è stata abilitata di default su tutti gli account .
In altre parole , chiunque non desideri il suggerimento selvaggio del proprio volto – la specifica feature chiede agli utenti di associare un nome ad un riquadro in stile fototessera – dovrebbe disabilitare la tecnologia attraverso le impostazioni personalizzate in materia di privacy . Un procedimento che potrebbe anche non essere così immediato per l’utente comune.
Graham Cluley, ormai noto esperto in sicurezza informatica per conto della società Sophos , ha infatti sottolineato come Facebook non abbia minimamente informato i suoi utenti della nuova feature , impiantandola di default tra le impostazioni personali dei profili. Una mossa probabilmente dettata dal bisogno di diffonderla rapidamente.
A scanso di equivoci, gli utenti di Facebook potranno soltanto disabilitare il suggerimento automatico dei visi. Non l’intera feature basata sul riconoscimento facciale . Per invalidare la specifica impostazione bisognerà applicare la spunta “disabilitato” alla dicitura “suggerisci le mie foto agli amici”.
Mauro Vecchio