Facebook ha lanciato un’iniziativa mirata ad incentivare le carriere legate all’informatica tra le minoranze : si chiama TechPrep e prevede l’offerta di risorse destinate ai genitori per far conoscere ai figli il mondo dell’IT e le possibilità di carriera legate alla tecnologia.
TechPrep mette a disposizione di genitori delle comunità svantaggiate diversi strumenti, rivolti a diverse fasce di età e livelli di conoscenza, per avvicinarsi al mondo dell’informatica: libri, giochi, eventi dal vivo. Portata avanti in partnership con la società di consulenza McKinsey & Company, l’iniziativa si inserisce nell’impegno generico del social network all’integrazione e rappresenta una risposta indiretta alle critiche legate agli studi che hanno messo in evidenza la prevalenza di maschi caucasici nella forza lavoro IT delle aziende della Silicon Valley.
“La diversità – si legge nel post con cui viene presentato il programma – è uno dei principali obiettivi di Facebook nel percorso per creare un mondo aperto e connesso. Si tratta di un valore di per sé, ma anche di un bene per il nostro business”.
Per questo, con l’idea di creare un gruppo di lavoro integrato e basato sulla “diversità cognitiva”, sono diverse le iniziative avanzate da Facebook: l’ultima parte dall’analisi della situazione dell’istruzione negli Stati Uniti e dall’aver notato che spesso i genitori non hanno gli strumenti per introdurre i giovani allo studio ed alle carriere nell’ICT.
Difficoltà vi sarebbero, in particolare, nelle comunità ispaniche e afroamericane del paese, nelle quali oltre il 77 per cento dei genitori riferisce di non avere i mezzi per spingere a studiare e lavorare coi computer. Tale percentuale, oltretutto, sale all’83 per cento se si prendono in considerazione le famiglie nella fascia di reddito più bassa.
L’obiettivo è quello di colmare la previsione secondo cui nel 2020 ci saranno un milione di posti di lavoro vacanti nel settore IT. Gli studi McKinsey riferiscono che il 50 per cento dei neri ed il 42 per cento degli ispanici ritiene di essere portato per lavorare coi computer: senza programmi ad hoc da adottare il prima possibile, sarebbero risorse e potenziali talenti sprecati per Facebook e le altre aziende IT.
Claudio Tamburrino