Facebook ha annunciato di essere tornata a mettere mano alle modalità di misurazione dei dati relativi ai video pubblicati e visualizzati dagli utenti sulla propria piattaforma anche a seguito dell’ individuazione di nuovi bug ed errori .
D’altra parte il comparto video è sempre più rilevante all’interno del suo fatturato , data l’importanza rispetto ai canali di advertising, di cui rappresenta una delle forme più redditizie, considerata anche la durata dell’esposizione ai possibili target pubblicitari: per il social network si parla già di 4 miliardi di contenuti visualizzati ogni giorno, dato che lo rende un servizio sempre più in competizione con YouTube.
Tale importanza, tuttavia, potrebbe essere stata accresciuta anche da alcuni bug ed errori nel suo sistema di analisi (nonché ad altri servizi come Instant Articles, video e Page Insight).
Già a settembre , in realtà, Facebook era finita al centro delle polemiche per aver per due anni conteggiato erroneamente la durata media di fruizione dei video, escludendo dal calcolo (e quindi pompando artificialmente la media agli occhi dei potenziali inserzionisti) le riproduzioni inferiori ai 3 secondi: in tale circostanza Menlo Park si era scusata riferendo di aver corretto il problema lo scorso 25 agosto ed ora ha rinominato la metrica da “video views” a “3-second video views”.
La nuova ammissione di bug ed errori che coinvolgono lo stesso sistema di calcolo, dunque, non fa che mettere ancora più in imbarazzo Facebook rispetto a tale questione: soprattutto agli occhi degli inserzionisti che hanno speso e spendono soldi in advertising sulla sua piattaforma basandosi sui dati (evidentemente fallaci) finora forniti. Infatti, nonostante né il precedente problema né quelli ora rilevati influenzino il sistema di fatturazione, si finisce per amplificare l’importanza percepita del circuito di advertising del social network.
Tra i nuovi problemi vi è un “bug” che calcola le visualizzazioni giornaliere di una Pagina Facebook non togliendo visitatori duplicati o ricorsivi (sovrastimando addirittura di circa il 55 per cenno un determinato dato spalmato su 28 giorni); un ulteriore problema di misurazione delle visualizzazioni, al contrario, avrebbe sottostimato del 35 per cento la misurazione dei video visualizzati al 100 per cento, a causa di una valutazione diversa di qualche secondo della sua durata o della durata della traccia audio rispetto a quella video.
Gli errori di calcolo delle visualizzazioni riguardano anche altri servizi: per Instant Articles si sovrastima il tempo passato dagli utenti a leggere gli articoli. Problemi di calcolo hanno afflitto anche la metrica chiamata “Referrals” e relativa alle interazioni con i post delle persone tramite diverse app.
Per cercare di non perdere la fiducia degli inserzionisti, Facebook ha riferito che manterrà un sistema di monitoraggio su tali calcoli nel tentativo – come spiega il vice presidente al global marketing Carolyn Everson – “di essere il più accurati e trasparenti possibile”.
Claudio Tamburrino