Il social network in blu dovrà rivedere le modalità di raccolta per alcuni dati riguardanti gli utenti e quelle di condivisione con applicazioni esterne alla piattaforma, comprese Instagram e WhatsApp che come ben noto sono controllate dalla stessa Facebook. È quanto richiederà entro le prossime settimane il Federal Cartel Office, l’ente tedesco che si occupa della concorrenza in Germania.
Germania: Facebook e i dati degli utenti
La misura, non ancora annunciata in via ufficiale (citata ieri da un articolo del quotidiano Bild am Sonntag), è stata decisa al termine di un’indagine avviata nel 2015 e secondo la quale il colosso di Mark Zuckerberg si avvantaggerebbe della propria posizione dominante sul mercato al fine di immagazzinare informazioni sugli iscritti senza metterli pienamente a conoscenza della pratica e senza ottenere il loro esplicito consenso. Una portavoce di Facebook interpellata sulla questione ha affermato alla redazione di Reuters che la società continuerà a difendere il proprio operato nelle sedi competenti.
L’investigazione si è focalizzata anche sui diversi leak che di recente hanno esposto i dati degli utenti e su come realtà estere abbiano potuto nel 2016 influenzare l’opinione pubblica degli Stati Uniti, attraverso la piattaforma, in vista delle elezioni presidenziali. Prese in esame anche le modalità di raccolta dati attuate attraverso siti Web e giochi esterni al social network, talvolta riguardanti persone nemmeno iscritte.
Bisognerà attendere qualche settimana per capire quali misure il Federal Cartel Office tedesco intende imporre a Facebook e con quali tempistiche dovranno essere applicate. In caso di mancata conformità a quanto ordinato, il gruppo potrebbe andare incontro a sanzioni dall’ammontare massimo pari a 10 milioni di euro. Non esattamente una cifra in grado di mettere in ginocchio il business di Zuckerberg, ma quanto sta per decidere la Germania potrebbe costituire un precedente, un’iniziativa che altri paesi potrebbero replicare.
Una questione di fiducia
Sarà dunque questa la prima grana per il 2019 di Facebook, un anno che si è aperto con una promessa formulata dal numero uno del social network che intende lasciarsi alle spalle un periodo di certo non facile partecipando in prima persona a incontri e dibattiti che avranno come tema centrale il ruolo della tecnologia nella società. Se il 2018 è stato l’annus horribilis della piattaforma, tra l’esplosione del caso Cambridge Analytica e la miriade di accuse relative alle modalità di trattamento dei dati, nella stagione che si è appena aperta il colosso di Menlo Park dovrà lavorare sodo per riguadagnare una fiducia che rischia altrimenti di poter essere profondamente e irreversibilmente compromessa.