Alle prime indiscrezioni ha ora fatto seguito un comunicato ufficiale diramato dalla Federal Trade Commission (FTC) statunitense. È stato raggiunto il tanto atteso accordo con il social network Facebook, che ora dovrà richiedere sempre il consenso dei suoi utenti prima di implementare qualsiasi modifica alle impostazioni in materia di privacy .
In sostanza , il sito in blu dovrà sempre adottare meccanismi di opt-in , lasciando ai suoi iscritti la facoltà di decidere se attivare o meno una determinata impostazione su condivisione e trattamento dei dati personali . Già a partire dal 2009 Facebook aveva invece implementato di default i vari cambiamenti, costringendo gli utenti a disattivarli manualmente.
La gigantesca piattaforma dovrà ora sottoporsi ad una serie di audizioni sulla privacy, promosse da soggetti indipendenti con una cadenza regolare fino al 2032 . A denunciare il sito a FTC erano state associazioni come American Civil Liberties Union (ACLU): il social network era stato accusato di aver sfruttato le modifiche annunciate per rastrellare una mole sempre maggiore di dati personali.
Gli stessi attivisti per la privacy hanno ora accolto con generale soddisfazione il settlement tra Facebook e la commissione a stelle e strisce. I vertici dell’ Electronic Privacy Information Center (EPIC) hanno tuttavia sottolineato come FTC non sia riuscita ad imporre al sito il ripristino delle originarie impostazioni in materia di condivisione dei dati personali .
“Sono il primo ad ammettere che abbiamo fatto parecchi errori – ha spiegato il CEO Mark Zuckerberg in un recente post sul blog ufficiale di Facebook – Ma possiamo fare sempre meglio. Rimango impegnato affinché Facebook diventi protagonista nella trasparenza e nel controllo della privacy dei suoi utenti”. Zuckerberg ha dunque citato il caso Beacon come uno degli sbagli che avrebbero offuscato quanto di buono fatto negli anni.
Mauro Vecchio