Quanto avvenuto un paio di mesi fa con la strage in Nuova Zelanda, trasmessa in diretta streaming su Facebook dai suoi responsabili, ha spinto la piattaforma a valutare l’introduzione di misure maggiormente restrittive per quanto riguarda i contenuti da condividere live. Oggi il social network in blu annuncia le novità in merito.
Facebook Live: regole e algoritmi
Tutti coloro che hanno infranto alcune regole specifiche, incluse quelle della policy Dangerous Organizations and Individuals specificata all’interno dei Community Standards, non potranno utilizzare la funzionalità Live.
La piattaforma sottolinea inoltre di essere al lavoro sullo sviluppo di algoritmi e sistemi automatizzati in grado di identificare nel minor tempo possibile contenuti come quelli relativi agli attentati di Christchurch, anche in caso di reupload conseguenti alla cancellazione, sia nella loro forma originale sia dopo essere stati sottoposti a modifiche o montaggi apportati al fine di eludere i controlli. A tale scopo sono stati stanziati 7,5 milioni di dollari da destinare a partnership di ricerca legate alle tecnologie di riconoscimento delle immagini e dei filmati, messe in campo in collaborazione con tre istituti accademici: la University of Maryland, la Cornell University e la University of California Berkeley.
One Strike Policy per le dirette
Tornando ai Live, FB annuncia l’introduzione di quella che definisce One Strike Policy: una sola violazione delle regole più importanti comporterà il ban temporaneo dalla funzionalità, fino a 30 giorni. Più violazioni potranno tradursi in un blocco a tempo indefinito dell’account. Chi ad esempio condivide il comunicato attribuito a un gruppo terrorista senza fornirne il contesto (dunque senza che lo sharing abbia finalità d’informazione), verrà sottoposto alla misura restrittiva. Più avanti le penalizzazioni andranno a interessare anche altre aree del social network come la possibilità di acquistare e creare campagne pubblicitarie.
Riconosciamo la tensione tra coloro che preferirebbero un accesso senza restrizioni ai nostri servizi e le limitazioni necessarie per mantenere al sicuro le persone su Facebook. Il nostro obiettivo è minimizzare il rischio di abusi dei Live, consentendo agli utenti di farvi affidamento per un utilizzo positivo e quotidiano.
È questione di equilibrio, dunque. E non potrebbe essere altrimenti. L’iniziativa annunciata oggi si è resa necessaria perché quanto accaduto nei mesi scorsi non si ripeta. Per la sua stessa natura, per il suo essere fondata su contenuti generati e condivisi dagli utenti, la piattaforma ha il compito non semplice di trovare il modo corretto per impedire utilizzi malevoli senza limitare la libertà d’azione e d’espressione della community. L’efficacia delle misure introdotte, per definizione perfettibili, andrà valutata col tempo. I primi a saperlo sono proprio i tecnici e gli ingegneri di Facebook.