“La sicurezza è la nostra priorità”. Ha così esordito un recente post apparso sul blog ufficiale di Facebook, scritto dal chief security officer Joe Sullivan. Che ha annunciato un nuovo centro di sicurezza all’interno del social network in blu, uno specifico portale contenente una serie di informazioni destinate a genitori, ragazzi, insegnanti e corpi di polizia .
“Abbiamo quadruplicato i contenuti a disposizione degli utenti relativamente alla questione sicurezza – ha continuato il post di Sullivan – e abbiamo sviluppato un’interfaccia più navigabile e ordinata, in modo da garantire risposte sempre rapide”. Risposte ad interrogativi delicati, come ad esempio cosa fare se qualcuno abbia rubato un’identità social.
Il nuovo Safety Center di Facebook risponderà anche ad altri quesiti: come riportare ai responsabili del sito messaggi sgraditi; cosa fare se il proprio ex-partner ha ancora il vizio del controllo; come reagire se uno degli amici minaccia in bacheca di suicidarsi. Relativamente alla sfera di competenza della polizia, il social network in blu collaborerà nella gestione di un registro di sex offender o nella segnalazione di sospetti terroristi .
Per i vari genitori, non c’è traccia del cosiddetto pulsante anti-panico voluto fortemente nel Regno Unito dal Child Exploitation and Online Protection Centre (CEOP). Dopo un nuovo incontro a Washington – con lo stesso Joe Sullivan, poco prima di annunciare i nuovi piani per la sicurezza – l’organizzazione britannica ha visto ribadita una posizione non troppo morbida da parte del social network in blu.
Nessun pulsante su ogni profilo , ritenuto da Facebook intimidatorio e foriero di confusione tra gli utenti. Piuttosto, gli utenti britannici al di sotto dei 19 anni avranno a disposizione un link per riportare (al CEOP e ai vertici del sito) eventuali abusi subiti durante le loro attività di condivisione. Sullivan ha quindi riferito che ci sarà una vasta campagna di sensibilizzazione sul tema sicurezza e minori, con lo stanziamento di circa 5 milioni di sterline e la creazione di una linea dedicata in contatto con la polizia della terra d’Albione.
C’è tuttavia chi, dopo l’annuncio ufficiale del Safety Center , non ha risparmiato le proprie critiche . Si tratterebbe di una mossa sì utile, ma anche ipocrita, da parte di un sito che mette attualmente a rischio i messaggi privati di 400 milioni di utenti. Le opzioni di condivisione pubblica impostate di default sarebbero pericolose, dal momento che più utenti hanno già esposto pensieri privati alla mercé di tutto l’universo social del web.
Mauro Vecchio