Il futuro è personalizzazione: parola di Dan Levy, Vicepresidente Ads & Business Platform di Facebook. Con un post sul blog ufficiale del gruppo, Dan Levy va ad enucleare il proprio concetto per spiegare come non sia soltanto una questione di principio, ma di visione.
Facebook, il marketing che verrà
Punto primo, le basi: nessun compromesso in termini di tutela della privacy. Facebook, del resto, non può fare a meno di osservare questo passaggio come centrale per i propri piani, perché questo è il diktat che il mercato (soprattutto europeo) impone:
Ecco perché stiamo sviluppando tecnologie per rafforzare la privacy e per aiutare a ridurre al minimo la quantità di informazioni personali che utilizziamo, pur consentendoci di mostrare annunci pertinenti e misurarne l’efficacia. Queste tecnologie saranno una base essenziale per la pubblicità digitale del futuro, proprio come il microchip lo è stato per l’elaborazione dei computer. Ma per far sì che queste tecnologie funzionino e siano a beneficio di tutte le imprese, sarà necessaria la collaborazione di tutto il settore, così come succede per altri standard e pratiche di privacy. È per questo che Facebook fa parte di diverse iniziative come la Partnership for Responsible Addressable Media (PRAM), il World Wide Web Consortium (W3C) e la World Federation of Advertisers (WFA).
Queste soluzioni dovranno passare al vaglio dei garanti non appena disponibili, perché su queste basi si giocherà il futuro del marketing online. L’era dei predatori di dati personali è destinata ad entrare in un’epifania il cui finale sarà scritto nelle legislazioni nazionali, dunque Facebook ha la necessità di porre in essere i giusti strumenti perché conciliare privacy e lucro è nell’interesse di tutti.
Punto secondo, le connessioni: sempre più aziende sono su Facebook ed abbisognano di strumenti sempre più raffinati per riuscire ad entrare in contatto con il proprio pubblico potenziale. Se già oggi sono ampiamente noti e differenziati gli strumenti per la visibilità a pagamento, Facebook intende scommetterci ulteriormente in cerca di ulteriori soluzioni affinché brand e community possano entrare proficuamente in contatto. L’elemento della scoperta va stimolato e consolidato, perché è in questa scintilla che può essere creato nuovo valore.
Punto terzo, il commercio: “Un consumatore su tre, a livello globale, afferma di essere intenzionato a passare meno tempo in negozio anche dopo la fine della pandemia e, quasi tre su quattro, dichiarano di trovare ispirazione per lo shopping su Facebook, Instagram, Messenger o WhatsApp“. Questa considerazione ha ovviamente un impatto incredibile sul modo in cui marketing e mercato potranno avere luogo negli anni a venire e Facebook può diventare il nuovo centro commerciale del futuro: una dimensione digitale di intrattenimento, incontro e vendite, differente dai centri commerciali per come li abbiamo conosciuti fino ad oggi ed aperto a nuove dinamiche digitali in sostituzione delle precedenti realtà fisiche.
Punto quarto, il marketing: Facebook vuol diventare lo strumento nel quale le aziende possano investire proficuamente tempo e denaro, così da raccogliere i migliori risultati possibili rispetto a qualsiasi altro strumento.
Sebbene i nostri prodotti stiano cambiando per soddisfare esigenze in rapida evoluzione, la nostra missione rimane la stessa: costruire connessioni significative tra persone e aziende. Stiamo creando una nuova era di esperienze personalizzate, in cui le persone avranno più che mai controllo, scelta e trasparenza sui loro dati, avendo, insieme alle aziende e ai creator, nuove opportunità e modi per connettersi, crescere e prosperare.