Mentre la vicenda degli ex compagni di corso di Mark Zuckerberg, i gemelli Cameron e Tyler Winklevoss, che lo accusano di aver rubato linee di codice poi utilizzate in quello che sarebbe diventato il miliardario Facebook, potrebbe essere parte del film incentrato sugli albori del social network, spunta dal suo passato un nuovo scheletro. O presunto tale.
Paul D. Ceglia è ricorso al tribunale: afferma di aver firmato, nel 2003, un contratto con Mark Zuckerberg per lo sviluppo e il design di un sito Web che sarebbe, appunto, poi diventato Facebook . Interessante il metodo di pagamento che sarebbe stato allora previsto: mille dollari più il 50 per cento delle azioni del prodotto finale , più un 1 per cento aggiuntivo per ogni giorno in più dedicato da Ceglia al completamento del sito. Questa quota di interessi l’avrebbe ora portato a detenere l’84 per cento del sito.
Le date del contratto (che coprirebbe il periodo compreso tra il 28 aprile 2003 e il primo gennaio 2004) che fa riferimento a thefacebook.com non sembrano tuttavia coincidere con le tappe del social network e la registrazione del dominio, avvenuta solo nel gennaio 2004.
Il portavoce di Facebook Barry Schnitt ha definito in un comunicato la nuova accusa “del tutto ridicola” e ha chiesto l’archiviazione del caso .
Il giudice Thomas Brown, in ogni caso, ha emesso un ordinanza per bloccare eventuali trasferimenti degli asset societari.
Paul D. Ceglia e sua moglie sono attualmente accusati di truffa per un altro caso dall’ attivissimo procuratore generale di New York Andrew Cuomo.
Claudio Tamburrino