A partire dal prossimo 12 aprile Instant Articles , il programma lanciato da Facebook per promuoverne la condivisione degli articoli giornalistici sulle pagine del social network, aprirà a tutti gli editori.
La caratteristica principale del servizio per l’editoria di Facebook è che accorcia il tempo di caricamento dell’articolo, soprattutto se l’accesso è richiesto da mobile. Inoltre, a questa accelerazione dei tempi associa una serie di funzionalità che permetteranno agli editori di caricare foto ad alta qualità, arricchire gli articoli con mappe interattive ed agli utenti di operare su singole parti dell’articolo. Inoltre, la partnership con Facebook permette ai giornali di inserire advertising nel testo, tenendo per sé i guadagni generati.
Il programma ha fin da subito attirato l’attenzione di osservatori ed editori soprattutto in quanto possibile alternativa a Google News, l’aggregatore di notizie di Mountain View visto dai produttori di contenuti tanto come un ostacolo al traffico sui propri siti quanto come una dolorosa necessità per garantirsi visibilità. Tuttavia per il momento avevano partecipato in prova all’iniziativa solo alcuni editori selezionati: National Geographic, BuzzFeed, NBC News, Atlantic, The Guardian, BBC News, Spiegel, Bild e New York Times.
Nel corso di questo primo test sono stati peraltro chiariti i limiti imposti da Facebook agli editori in termini di advertising (“ogni inserzione deve essere separata da un’altra da almeno 350 parole” ed in caso di contenuti con immagini o media, le inserzioni non devono superare il 15 per cento del contenuto) e di link (il formato imposto dal social network rischia di portare all’eliminazione di alcuni collegamenti): da tutto questo anche i nuovi editori dovranno capire se Instant Articles potrà rappresentare un nuovo importante strumento per la distribuzione dei propri articoli, oppure un’altra dolorosa necessità per non rischiare di rimanere tagliati fuori.
Claudio Tamburrino