Il governo australiano ha approvato la nuova legge che prevede una contrattazione obbligatoria tra editori e piattaforme digitali. Il testo definitivo del News Media Bargaining Code contiene le modifiche suggerite da Facebook. L’azienda di Menlo Park ha comunicato che investirà nel settore almeno un miliardo di dollari nei prossimi tre anni.
Facebook investe un miliardo di dollari
La legge australiana prevede il pagamento di un giusto compenso agli editori per ogni news pubblicata online da Google, Facebook e altre aziende tech. Nella precedente formulazione, tale somma veniva stabilita tramite un arbitrato. Facebook ha suggerito alcune modifiche e ora è prevista una mediazione della durata massima di 90 giorni, durante i quali editori e piattaforme digitali devono trovare un accordo.
È possibile evitare l’applicazione della legge se Facebook trova un’intesa economica direttamente con gli editori (lo stesso vale per Google). Ecco perché l’azienda di Menlo Park ha deciso di investire almeno un miliardo di dollari nei prossimi tre anni per sostenere il settore dei media tradizionali. Ciò avverrà tramite il servizio Facebook News, già attivo nel Regno Unito e negli USA (in futuro anche in Germania e Francia). Si tratta in pratica dell’equivalente di Google News Showcase.
L’azienda di Menlo Park ha voluto sottolineare ancora una volta la principale differenza rispetto a Google. Un motore di ricerca visualizza i link alle news senza il consenso degli editori. Sono invece questi ultimi a decidere se pubblicare le notizie sul social network e consentirne la condivisione.
Una legge simile a quella australiana potrebbe essere adottata anche in Europa con l’appoggio di Microsoft.