Nel criticare Facebook per la visualizzazione forzata dell’advertising, Adblock Plus aveva promesso una risposta pronta della community a una mossa indicata come contraria alla libertà di scelta degli utenti. Quella risposta è infine arrivata, mentre il social network ha sollevato il tema della censura involontaria (a opera degli adblocker) e ha a sua volta approntato le modifiche necessarie a mostrare di nuovo i post “sponsorizzati”. Il gioco della rincorsa tra gatto e topo continua.
A dimostrazione del fatto che gli adblocker sono uno strumento molto ben voluto e popolare tra i navigatori, la prima reazione alla mossa di Facebook è stata di tipo “comunitario”: i partecipanti a Easylist, sistema di filtri a cui è possibile abbonarsi una volta installata l’estensione Adblock Plus sul browser, hanno aggiunto un nuovo filtro che ha messo fuori gioco gli ad “obbligatori” del social network.
Il filtro anti-Facebook è stato implementato un paio di giorno dopo la decisione di Facebook, e la capacità di risposta della community è andata oltre le aspettative del team di Adblock Plus. I filtri di Easylist vengono generalmente “sincronizzati” tra browser e server con cadenza periodica, mentre i più impazienti possono sempre seguire le istruzioni per aggiungere manualmente il nuovo filtro.
Se la community ha impiegato due giorni per bloccare il codice anti-adblocker di Facebook, il social network ha impiegato una frazione del tempo per rispondere a sua volta con una modifica in grado di ripristinare la visualizzazione dei post sponsorizzati .
Secondo un portavoce ufficiale della corporation statunitense, il filtro di Easylist era responsabile di una penalizzazione involontaria non solo degli annunci ma anche dei post degli amici e delle pagine. “Gli Ad Blockers sono uno strumento molto invasivo – ha spiegato il portavoce – proprio per questo ci siamo concentrati sulla costruzione di strumenti come preferenze relative agli annunci per permettere alle persone di averne il controllo.”
È prevedibile che la community o gli sviluppatori dei tanti vituperati adblocker risponderanno eventualmente anche a questa nuova mossa di Facebook, azienda impegnata in un tentativo di contrasto ai tool ammazza-pubblicità che da più parti viene considerato futile e tecnicamente impossibile da realizzare.
Alfonso Maruccia