Ormai è un fatto abbastanza noto : i minori sono sempre stati un tasto dolente per Facebook. E a confermarlo c’è ora un sondaggio che espone dati allarmanti sui meccanismi di controllo del sito in blu: oltre la metà dei 20 milioni di minorenni statunitensi iscritti risulta avere un’età inferiore ai 13 anni, soglia stabilita per l’iscrizione al social network.
Nello specifico , 7,5 milioni su 20 milioni risultano avere meno di 13 anni e più di 5 milioni hanno un’età inferiore ai 10 anni . Il report, redatto da Consumer Reports , conferma altri studi condotti sull’argomento, in particolare un ricerca di McAfee risalente al 2010, dalla quale risulta che il 37 per cento dei minori di età compresa tra i 10 e i 12 anni è iscritto a Facebook. Un altro riferimento considerato è stata una ricerca realizzata in aprile nell’ambito del progetto EU Kids Online della London School of Economics, dalla quale emerge che il 38 per cento degli individui europei tra i 9 e 12 anni utilizza social network, 1 su 5 Facebook con punte di 4 su 10 in alcuni paesi.
Molte le considerazioni stimolate dal report di Consumer Reports : quanto sono efficaci le misure di controllo adottare dallo staff di Zuckerberg ? Dove sono i genitori dei minorenni che violano le regole? Che ruolo dovrebbero avere le istituzioni?
Jeff Fox, editor di Consumer Reports, mostra preoccupazione per il fatto che “la maggioranza dei genitori dei bambini di 10 anni e anche meno sembra largamente noncurante dell’uso che i propri figli fanno del sito in blu”. Per questo motivo, l’associazione impegnata nella tutela dei consumatori si premura di informare che “l’uso di Facebook espone i minori, i loro amici e le famiglie a rischi legati alla sicurezza e alla privacy” e che “nel corso dell’anno passato, l’uso di Facebook ha esposto più di 5 milioni di famiglie statunitensi ad abusi quali virus informatici, furto d’identità ed episodi di bullismo per milioni di bambini”.
Ad avvalorare i dati della ricerca ci pensa un sondaggio condotto dal Liberty Mutual’s Responsibility Project , dal quale è emerso che, su un campione di 1000 adulti, il 17 per cento dei genitori dichiara di non avere nulla in contrario rispetto all’uso di social media da parte dei figli piccoli. Un altro 11 per cento, inoltre, ammette di usare i social network con l’identità falsa di un bambino o di un minorenne.
“Sempre più genitori stanno permettendo ai propri figli di avere un account Facebook o di svolgere attività online in età via via più giovane”, commenta Janet Taylor, psichiatra presso il Columbia University Hospital di New York. Ma la stessa Taylor ammette di non essere allarmata in proposito e di essere ottimista e fiduciosa sull’uso virtuoso dei social media.
Un altro nodo mai sciolto riguarda la scarsa efficacia del sistema di controllo messa in atto da Facebook . Un punto debole sottolineato da Fox, il quale non ha nascosto che, nonostante le limitazioni sull’età imposte dal sito, molti bambini continuino ad utilizzarlo.
Ma la presenza di individui di giovanissima età all’interno dei network sociali si inserisce in una tendenza più generale che evidenzia il massiccio uso dei nuovi media anche da parte di bambini di età prescolare . A confermarlo è lo studio LMX Family 2011 di Ipsos OTX MediaCT , dal quale risulta che la maggior parte degli infanti diventi media consumer a partire dal primo anno di età . Subito dopo aver imparato a camminare normalmente, sono in grado di interagire autonomamente con un video.
Cristina Sciannamblo