“Per processare in modo rapido ed efficiente milioni di segnalazioni che riceviamo ogni giorno, abbiamo deciso di appoggiarci a società esterne per effettuare una classificazione iniziale di una piccola parte dei contenuti segnalati”. È questa la risposta di Facebook alle polemiche scoppiate in seguito alla rivelazione di Amine Derkaoui, un giovane marocchino che lavora per oDesk , l’azienda incaricata di controllare e gestire i contenuti del social network definiti “inappropriati”. Il social network ha, dunque, confermato di avvalersi di società esterne per questi compiti.
Derkaoui, che ha affermato di guadagnare un dollaro all’ora, ha fatto pubblicare le controverse linee guida che oDesk utilizza per gestire l’enorme flusso di informazioni degli utenti in blu. “Queste società sono soggette a rigorosi controlli di qualità e abbiamo implementato diversi livelli di tutela per proteggere i dati degli utenti che usano il nostro servizio – ha dichiarato Facebook – Nessuna altra informazione viene condivisa con terzi oltre ai contenuti in questione e alla fonte della segnalazione”.
Il social network tiene a sottolineare che tutte le scelte più impegnative vengono prese direttamente all’interno dell’azienda , sulla base delle linee guida proposte agli utenti e senza alcuna consulenza esterna: “Abbiamo sempre gestito internamente le segnalazioni più critiche e tutte le decisioni prese dalle terze parti sono soggette a verifiche approfondite”. (G.T.)