Facebook ha lanciato Lifestage, una nuova app pensata apposta per i teenager, che, come descritto nella App Store , rende facile e divertente agli studenti condividere un profilo video per far sapere chi sono o il loro stato d’animo del momento alla propria rete di contatti scolastici, dando risposte a una serie di domande su se stessi.
Dopo aver sbloccato la scuola, si può accedere ai profili degli altri studenti nella propria comunità (e anche in tutte le altre), così da poter conoscere meglio le persone nella propria scuola e nelle scuole vicine, scoprire altri stuendi con gli stessi interessi e connettersi a loro. Per sbloccare la funzione di vedere altri utenti della scuola, Lifestage richiede che ne siano iscritti almeno 20: un trucchetto per spingere gli utenti a far iscrivere al servizio altri compagni di classe. La app consente, essenzialmente, di postare status aggiornati in forma di video, e dirigere gli amici alle proprie pagine sui social per messaggi diretti attraverso la nota “Reach me” sui loro account.
L’iniziativa di Facebook pare andare nella direzione di far concorrenza a servizi come Snapchat , come già avvenuto con Instagram Stories, ma si propone anche di recuperare lo spirito con il quale il social network più famoso al mondo è nato nel 2004. Uno spirito che si è andato perdendo negli anni, se è vero che dal 2011 al 2014 gli utenti Facebook aventi un’età fra 13 e 17 anni sono calati del 25,3 per cento e dal 2015 al 2016 sono continuati a diminuire, passando dal 16,7 al 16,4 per cento. Con Lifestage, Facebook cerca pertanto di recuperare l’importante base di utenti dei teenager.
Lifestage è stata sviluppata da Michael Sayman, product manager di Facebook di appena diciannove anni, con l’intento di tornare alle origini del social network, quando a utilizzarlo erano gli studenti dei college americani. Allora, però, per iscriversi era necessario disporre di un indirizzo mail con estensione.edu; per iscriversi a Lifestage, invece, non è necessario neanche l’account Facebook, si seleziona semplicemente la scuola e si possono vedere i profili delle varie classi.
La app, disponibile al momento solo per dispositivi iOS, è utilizzabile in modo completo solo dai minori di 21 anni. Chi supera questa età può comunque realizzare e postare un profilo video, ma non sarà in grado di vedere quelli degli altri. Lifestage non ha modo di verificare ufficialmente l’identità dei propri utenti o quanti anni abbiano realmente, ma mette in atto una serie di azioni nei confronti di coloro che agiscono in modo violento o inappropriato usando il servizio. Un utente può facilmente bloccare una persona, e ciò dovrebbe scoraggiare dal postare video non opportuni. Per trovare più amici si può indicare quale istituto si frequenta quando ci si iscrive. Questa opzione non può essere cambiata una volta selezionata; un accorgimento utile per evitare che si vada a curiosare nei video di altre scuole, ma che può risultare scomodo se, per esempio, ci si trasferisce a un altro istituto.
Su privacy ed eventuali abusi del servizio, Facebook mette le mani avanti: “tutto ciò che posti in Lifestage è sempre pubblico e visibile da chiunque, dentro e fuori la tua scuola. Non c’è modo di limitare l’audience dei tuoi video. Non possiamo confermare che le persone che dichiarano di frequentare attualmente una determinata scuola affermino il vero. Tutti i video che carichi sul tuo profilo sono contenuti pienamente pubblici”, si legge nella descrizione della app.
Pierluigi Sandonnini