La visione di Mark Zuckerberg per il futuro di Facebook e dei servizi connessi al social network è affidata a un lungo intervento in cui il CEO ribadisce la volontà di focalizzare maggiormente l’attenzione sulla tutela della privacy. Sintetizzando all’estremo, ciò che ne emerge è la prospettiva di assistere a una netta differenziazione tra la piattaforma pubblica e le forme di scambio privato tra gli utenti.
Facebook, Zuckerberg e la privacy
Nessun annuncio ufficiale in merito alla già discussa unificazione dei servizi di messaggistica (Messenger, WhatsApp e Instagram Direct), né sul lancio di nuovi prodotti. Zuck ribadisce quanto già affermato il mese scorso, in occasione del 15esimo compleanno della sua creatura. E lo fa partendo da un’ammissione di colpa (l’ennesima), accogliendo almeno in parte le critiche che gli sono state fin qui mosse per quanto concerne le modalità di trattamento dei dati, da più parti ritenute poco attente alle esigenze di privacy. Riportiamo di seguito un piccolo estratto del suo intervento, in forma tradotta.
Capisco che molte persone nemmeno ritengono che Facebook possa o voglia costruire una piattaforma di questo tipo, basata sulla privacy, perché francamente non abbiamo una reputazione solida per quanto riguarda la realizzazione di servizi che tutelano la privacy…
https://www.facebook.com/notes/mark-zuckerberg/a-privacy-focused-vision-for-social-networking/10156700570096634/
Nel futuro di Facebook ci sarà un ampliamento del raggio d’azione, arrivando a interessare territori riguardanti (citiamo) chiamate, videochat, gruppi, storie, business, pagamenti e commercio. L’iniziativa legata a blockchain e criptovalute di cui abbiamo scritto di recente sembra inserirsi in questo percorso. Ogni progetto, esistente e futuro, dovrà però essere fondato sull’inclusione di forme di interazioni private, crittografia, eliminazione dei contenuti scambiati dopo un lasso di tempo determinato, sicurezza, interoperabilità e, ultimo ma non meno importante, storage dei dati in paesi che garantiscono la tutela della privacy e la libertà di espressione. Una strada che il gruppo ha intenzione di percorrere affiancato da esperti, partner e autorità.
Tornando alla messaggistica unificata sulla quale il gruppo sta lavorando, riportiamo il passaggio in cui Zuckerberg ne parla citando la possibilità offerta agli utenti di mantenere separati i loro account.
Prevediamo di rendere possibile l’invio di un messaggio ai vostri contatti utilizzando uno qualunque dei nostri servizi, ampliando questo tipo di interoperabilità anche agli SMS. Di certo sarà una funzionalità opt-in e potrete mantenere i vostri account separati se lo preferite.
Alle parole seguano i fatti
L’ennesima promessa dell’uomo a capo di un colosso che riunisce 2,3 miliardi di persone arriva in un momento parecchio delicato per Facebook, che con fatica sta cercando di lasciarsi alle spalle un annus horribilis: dal caso Cambridge Analytica in poi, il 2018 è stato segnato da vicende che hanno portato alla luce la poca attenzione del social nei confronti del tema privacy.
Di fatto, dalle oltre 3.200 parole del suo intervento non emerge alcuna promessa concreta. Non vengono fissati obiettivi certi né stabilite tempistiche precise. Al contrario, l’unica prospettiva che si palesa è quella di una convergenza tra i diversi servizi di messaggistica, pratica che non mancherà di far discutere sia per le questioni legate alla gestione dei dati sia per i timori di ripercussioni negative sulla concorrenza.
Come già abbiamo avuto modo di scrivere più volte, l’impressione è che Zuckerberg e i suoi si siano improvvisamente resi conto di avere tra le mani una creatura sfuggita al loro controllo, cresciuta in modo tanto rapido e tanto esteso da aver innescato dinamiche ora difficilmente governabili. Il CEO sa bene che la prima cosa da fare è riguadagnare la fiducia degli utenti, messa a dura prova nel recente passato. Post come quello di oggi hanno proprio questo obiettivo. Sono però stracolmi di parole e di promesse solo accennate, alle quali devono per forza di cose seguire i fatti o il gigante del mondo social rischia di arrivare un giorno a crollare sotto il peso delle sue stesse aspettative disattese.