Meta ha ricevuto una sanzione di 200 milioni di euro per aver violato il Digital Markets Act (DMA) con il modello “Consent or Pay” introdotto a fine 2023. Per l’azienda di Menlo Park c’è anche una buona notizia: Facebook Marketplace non è più soggetto al DMA.
I servizi di Meta scendono a cinque
Il Digital Markets Act si applica ai cosiddetti gatekeeper, ovvero aziende che occupano una posizione rilevante in determinati mercati. La Commissione europea aveva designato sei gatekeeper il 6 settembre 2023 (Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Meta e Microsoft). Successivamente è stato aggiunto anche Booking. I Core Platform Service erano quindi 24:
I servizi per i quali Meta doveva rispettare il DMA erano sei: Facebook, Instagram, WhatsApp, Messenger, Ads e Facebook Marketplace. Quest’ultimo non è più soggetto alla legge. In seguito alla richiesta inviata dall’azienda di Menlo Park, la Commissione europea ha determinato che il numero di utenti business era inferiore a 10.000 nel 2024, per cui non è più soddisfatto il requisito sulla soglia minima.
Ovviamente ciò non significa che il servizio diventi automaticamente esente da ogni controllo. Meta ha ricevuto una sanzione di quasi 800 milioni di euro a metà novembre 2024 per aver collegato Facebook Marketplace a Facebook e imposto condizioni commerciali sleali ai concorrenti.
L’azienda californiana ha comunicato che presenterà appello, ma nel frattempo ha avviato un programma che consente ai concorrenti di pubblicare annunci su Facebook Marketplace (il test era stato effettuato con eBay). La Commissione europea dovrà valutare se questa novità rispetta la decisione di metà novembre 2024.