Quella dei pagamenti, per Facebook Messenger, è una funzione che continua a differenziarsi per meglio servire gli utenti raggiunti, è una soluzione che può costituire un richiamo per utenti potenziali, ma non costituisce nei piani del social network un canale di monetizzazione. Almeno per il momento, assicurano da Menlo Park.
È dal 2015 che Messenger, su alcuni mercati, consente agli utenti di effettuare delle transazioni da uno a uno, mentre lo scorso anno ha cominciato a sperimentare con la possibilità di effettuare acquisti. Dato il successo e la diffusione di soluzioni di pagamento destinate ai gruppi, Messenger ha presentato ora la possibilità di scambiare denaro nel contesto delle conversazioni collettive . Il servizio, che Facebook descrive utile ad esempio per dividere un conto al ristorante o per raccogliere i fondi per un regalo, è disponibile per l’applicazione Android e su desktop negli USA.
David Marcus, alla guida di Messenger dal 2014 dopo la presidenza a PayPal, ha reso noto che Facebook non intende per il momento mettere direttamente a frutto il modello di business delle transazioni : “Non abbiamo intenzione di trattenere una percentuale sui pagamenti” ha assicurato in una intervista a Recode . Facebook si è già misurata con i trasferimenti di denaro, con un successo calante, e ha prospettato anche per WhatsApp una declinazione business per l’India che potrebbe includere la funzione dei pagamenti. Diversi servizi di messaggistica istantanea hanno iniziato a trarre profitto dalle funzioni dedicate ai pagamenti, ma il social network in blu non sembra contarci.
“Quello che tradizionalmente è il nostro business, e che si dimostra soddisfacente, è la pubblicità – ha dichiarato Marcus – ed è sulla pubblicità che continueremo a concentrarci”. Facebook Messenger ha di recente aperto alla pubblicità , su cui Menlo Park preme per mettere a frutto il servizio. I pagamenti non sono che un mezzo per rendere Messenger più utile , per arricchirlo di funzioni che lo configurino come una piattaforma multiuso: ciò contribuirà da un lato a catturare e trattenere utenti, dall’altro a caratterizzare Messenger come un servizio che va oltre la semplice comunicazione privata, presso cui la pubblicità è generalmente mal tollerata . L’obiettivo è naturalmente renderlo più appetibile per il mercato dell’advertising : sono già 5 milioni gli inserzionisti che comunicano sul social network , e Menlo Park appare più che determinata ad alimentarne la continua crescita.
Gaia Bottà