Mentre cerca di rispondere alle accuse pubbliche di una ex dipendente, Facebook continua la sua battaglia contro la FTC (Federal Trade Commission). L’azienda di Menlo Park ha nuovamente chiesto al giudice di archiviare la denuncia presentata dall’autorità antitrust statunitense sul presunto monopolio derivante dall’acquisizione di WhatsApp e Instagram.
Facebook vs FTC: seconda puntata
La FTC aveva presentato una denuncia contro Facebook nel mese di dicembre 2020. Il giudice aveva archiviato le accuse, in quanto non c’erano elementi sufficienti per dimostrare l’esistenza di un monopolio nel mercato dei social network. L’autorità antitrust ha quindi depositato una nuova versione più dettagliata, sulla quale il giudice si esprimerà entro il 17 novembre. L’azienda di Menlo Park ha pubblicato un post sul blog ufficiale, affermando che la nuova denuncia subirà lo stesso destino della prima.
Facebook sostiene ancora una volta che la denuncia della FTC si basa su prove inesistenti. L’autorità non ha fornito nessun dato per dimostrare il suo potere monopolistico e quindi l’impossibilità da parte dei concorrenti di entrare nello stesso mercato. Facebook sottolinea anzi che il social network, così come WhatsApp e Instagram, competono con Twitter, Snapchat, TikTok, iMessage, LinkedIn, YouTube e altri servizi.
L’acquisizione di WhatsApp e Instagram, avvenuta rispettivamente nel 2014 e 2012, non ha quindi limitato le scelte degli utenti. Facebook ricorda inoltre che le due acquisizioni sono state approvate proprio dalla FTC. Se il giudice darà ragione all’autorità antitrust, allora significherebbe che nessun accordo commerciale è definitivo.
Secondo Facebook, il giudice dovrebbe archiviare la denuncia, in quanto presentata con il voto decisivo (3-2) della Presidente Lina Khan che in passato ha già presentato accuse contro l’azienda di Menlo Park. Il suo giudizio non è quindi imparziale.