Facebook, nuove codifiche per lo streaming

Facebook, nuove codifiche per lo streaming

Il social network in blu rilascia il codice utilizzato per processare i video immersivi disponibili sul servizio, un software in grado di garantire risparmi di banda significativi. Perché il futuro è video, e il video è apparentemente VR
Il social network in blu rilascia il codice utilizzato per processare i video immersivi disponibili sul servizio, un software in grado di garantire risparmi di banda significativi. Perché il futuro è video, e il video è apparentemente VR

Facebook ha annunciato la distribuzione open source delle tecnologie di codifica usate dal social network per i video “immersivi”, esperienze di streaming a 360 gradi o in realtà virtuale per cui occorre eliminare la latenza e fastidiosi momenti di buffering prima che possano essere proposte agli utenti.

I video sono un tipo di contenuto sempre più popolare su Facebook , con 8 miliardi di visualizzazioni registrate al giorno e la necessità, tramite un engine di streaming personalizzato, di ridurre di 10 volte il tempo intercorso dall’upload allo streaming di ogni singola clip.

L’ottimizzazione delle trasmissioni immersive (a 360 gradi o in VR) su PC o gadget mobile ha poi richiesto la soluzione di sfide ingegneristiche ancora più ardue, un problema a cui gli ingegneri del social network hanno trovato soluzioni innovative nel trattamento della geometria dei video.

Il codice distribuito su GitHub serve infatti a trasformare una clip immersiva in una texture a forma di cubo tramite una tecnica di cube mapping , un sistema che a dire di Facebook riduce la dimensione in byte del video di un più che notevole 25 per cento rispetto all’originale.

Ma gli esperti del social network in blu sono andati anche oltre il cube mapping, una tecnica vecchia di decenni che può essere ulteriormente ottimizzata per un bitrate ancora più contenuto. La codifica video “next-gen” di Facebook utilizza una mappatura su una forma geometrica piramidale, un sistema che riduce le dimensioni del file video dell’80 per cento e che impegna molto meno la CPU/GPU in fase di rendering.

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Pubblicato il
25 gen 2016
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