Un 35enne di Jacksonville è assediato da chiamate e lettere di teenager fuori di sé ed è stato anche cacciato da Facebook . La colpa (supposta): avere un finto account da VIP. Ma la sua unica colpa è chiamarsi Justin Bieber, come il cantante dalla faccia pulita idolo delle ragazzine.
A nulla sono valse le proteste del Bieber con la barba, la cancellazione del cui account non è stata accompagnata da alcun avviso da parte di Facebook. “Presumo la sua politica sia cancellare prima, chiedere mai”, ha commentato l’uomo.
Quando il nome Justin Bieber viene evocato in Rete (con il seguito che solo i teen idol sanno generare), ormai, ci si aspetta sempre di intravedere l’ ombra impertinente di 4chan . Stavolta vi si annida solo una curiosa coincidenza.
La prova inconfutabile che si tratti solo di uno sfortunato caso di omonimia è il fatto che nessun picchettaggio è stato organizzato per rettificare la cancellazione dell’account sotto casa di Mark Zuckerberg, che non vedremo dunque costretto a scappare con mezzi di fortuna da sciami di adolescenti impazzite.
Claudio Tamburrino