La scelta tra abbonamento e consenso al tracciamento, introdotta da Meta su Facebook e Instagram, è stata criticata da organizzazioni non-profit e associazioni dei consumatori. Sulla questione è ora intervenuta la Commissione europea con una formale richiesta di informazioni inviata all’azienda di Menlo Park sulla base del Digital Services Act (DSA).
Quarta richiesta di informazioni
La Commissione europea scrive che la nuova richiesta di informazioni riguarda anche diversi argomenti già inclusi nelle tre precedenti inviate a Meta dal mese di ottobre 2023 e relative a contenuti terroristici, protezione dei minori e gestione dei rischi associati a discorso civico e processi elettorali.
La novità è rappresentata dalla cosiddetta opzione “Subscription for no Ads” per Facebook e Instagram. La Commissione europea usa questo termine per indicare l’abbonamento (9,99 euro/mese) ai due social network che possono sottoscrivere gli utenti per non vedere le inserzioni pubblicitarie basate sull’attività online.
In particolare, Meta dovrebbe fornire ulteriori informazioni sulle misure adottate per rispettare i propri obblighi relativi alle pratiche pubblicitarie di Facebook e Instagram, ai sistemi di raccomandazione e alle valutazioni dei rischi legati all’introduzione di tale opzione di abbonamento.
La Commissione europea chiede inoltre a Meta di fornire informazioni relative alla pratica del cosiddetto shadow banning e al lancio di Threads. La risposta sui precedenti argomenti deve pervenire entro il 15 marzo, mentre sui nuovi argomenti entro il 22 marzo.
In base alla risposta verranno valutati i passi successivi, tra l’avvio di un’indagine formale. Se Meta non risponde entro le scadenze oppure se le risposte sono incomplete, errate o fuorvianti, la Commissione può infiggere multe periodiche.