“Ho appena scoperto un nuovo sito pornografico. Si chiama Facebook”. Così ha cinguettato un utente del gigantesco social network in blu, appena investito da un flusso inarrestabile di immagini pruriginose. Colpa di un vulnerabilità tra i meandri della piattaforma di Mark Zuckerberg, sfruttata da misteriosi hacker per avviare una massiva campagna di spam a luci rosse .
Contenuti farlocchi a mezzo link, che hanno attirato nella trappola centinaia di migliaia di iscritti al sito. È bastato un solo tocco del mouse per trasformare i tradizionali feed in homepage in una carrellata sconvolgente di foto hardcore , alcune (false) ritraenti la giovane star del pop Justin Bieber in situazioni peccaminose.
“Mi sono registrata a Facebook e la prima cosa che ho visto è stata la foto di un cane morto. La mia relazione con il sito è decisamente finita”, ha spiegato un secondo iscritto. Pare infatti che nel flusso degli aggiornamenti siano state inserite anche immagini relative ad abusi sugli animali . O addirittura di anziane signore senza veli.
In sostanza, un autentico putiferio. Facebook sembra aver brancolato nel buio per almeno 24 ore. Mentre gli utenti denunciavano l’esposizione di migliaia di minori alle immagini di tortura e pose hardcore . Qualcuno ha puntato il dito contro il celebre collettivo Anonymous, che proprio recentemente aveva diffuso un comunicato video contro il gigante dei social network.
Ma il cosiddetto Fawkes virus non dovrebbe essere legato in alcun modo al flusso osceno sulle bacheche in blu. Secondo il comunicato diramato da Anonymous, il worm riuscirebbe a prendere il controllo dei vari account . Per poi inviare richieste d’amicizia non autorizzate o scegliere in automatico pagine per i like .
Mauro Vecchio