Nessun ripensamento sulla scelta di mantenere online e inalterati i post di Donald Trump, nonostante il suo principale concorrente (Twitter) abbia optato per sottoporli al fact checking per via delle informazioni contenute: così Mark Zuckerberg è tornato sulla vicenda che nei giorni scorsi ha incendiato i rapporti tra il Presidente USA e il mondo social, tanto da portare l’inquilino della Casa Bianca a minacciare il totale oscuramento delle piattaforme.
Zuckerberg tiene il punto: i post di Trump rimangono online
Stando a quanto riporta oggi Reuters il numero uno di Facebook ha difeso la propria posizione in una nota rivolta ieri ai propri dipendenti, molti dei quali hanno deciso di esporsi in prima persona per prendere le distanze dalla scelta del CEO.
A scatenare il tutto alcuni interventi di Trump a proposito di presunti legami (non basati su alcun fondo di verità provato) tra il voto per corrispondenza e i brogli elettorali. Poi il caso George Floyd che ha scatenato manifestazioni in tutti gli Stati Uniti nonché un coro d’indignazione a livello globale, con il tycoon che nell’occasione è di nuovo comparso sui social chiedendo ai governatori e alle forze dell’ordine di adottare una linea dura per sedare e se necessario reprimere le proteste, provocando così un ulteriore inasprimento della discussione.
La scorsa settimana tra i due c’è stata una telefonata, ritenuta da entrambe le parti soddisfacente per i toni e i contenuti. Al centro il dibattito sulla necessità di non oscurare i contenuti anche quando ritenuti discutibili nel nome della libertà di espressione. Con l’appuntamento delle Presidenziali 2020 che si avvicina rapidamente e considerando come per ragioni legate alla crisi sanitaria la campagna elettorale si stia svolgendo perlopiù online, il tema è destinato a tenere banco da qui all’autunno.