Quando nei mesi scorsi Facebook e i suoi partner dell’iniziativa Libra hanno presentato la criptovaluta non hanno fatto nulla per nascondere le loro ambizioni, dichiarando che la finalità del progetto è quello di “trasformare l’economia globale”. Una prospettiva che fin da subito ha fatto storcere il naso ad autorità e istituzioni finanziarie un po’ in tutto il mondo.
Libra non sostituirà la valuta ufficiale
Oggi uno degli esponenti della Libra Association, anch’essa interessata di recente da qualche tensione interna, prova a gettare acqua sul fuoco rassicurando che l’obiettivo non è quello di sostituire le valute ufficiali. Questa la breve dichiarazione attribuita da Reuters a Bertrand Perez, Managing Director della Libra Association, raccolta in giornata odierna in occasione di una conferenza organizzata dalle Nazioni Uniti a Ginevra sul tema blockchain.
Non siamo in procinto di implementare alcuna policy monetaria con la Libra Reserve.
Difficilmente le poche parole di Perez saranno sufficienti a sgombrare il campo da dubbi e timori sul funzionamento di Libra e sugli effetti della sua introduzione a una community globale composta da oltre due miliardi e mezzo di persone. Il Ministro delle Finanze francese l’ha definita “destabilizzante” e le banche centrali di tutto il mondo hanno convocato Facebook per vederci chiaro, senza dimenticare l’attacco frontale di Trump che ha definito la valuta una “non moneta”.
Da capire se la roadmap fissata in un primo momento per giungere all’esordio nel corso del 2020 potrà essere rispettata. Nell’occasione Perez ha anche sottolineato come il debutto di Libra potrà contribuire al raggiungimento di alcuni degli obiettivi di sviluppo stabiliti dalle Nazioni Unite, in particolare nella lotta alla povertà e nel sostegno alla parità di genere.