Non solo ciò che gli utenti confessano alle proprie amicizie, non solo le preferenze espresse in like, non solo i click: Facebook sta meditando di condurre un’analisi attenta anche dei movimenti del cursore dell’utente, per scoprire dove si addensa l’attenzione di chi esplora le timeline.
È il Wall Street Journal a riportare le parole di Ken Rudin, che si occupa delle strategie di analisi dei comportamenti degli utenti per il social network in blu: Facebook starebbe conducendo dei test su una piccola percentuale di utenti, per comprendere il valore di certe tecniche di monitoraggio. Si citano il tracciamento in tempo reale del cursore, per indagare l’interesse dell’utente rispetto alle diverse aree della pagina, ma anche il controllo delle modalità di visualizzazione scelta sugli schermi mobile, per scoprire quali sezioni si scelgono di scorrere e quali si è invece disposti a sacrificare nel nome di una migliore leggibilità.
Rudin ha spiegato che queste sperimentazioni devono ancora essere applicate su larga scala, e non è detto che diventino degli standard per Facebook: se per il social network è importante tracciare il comportamento degli utenti, è ancora più importante trarne delle tendenze, selezionando e organizzando i dati raccolti . Per questo motivo le tecniche di tracciamento sono in continuo affinamento, per mettere in atto quelle che effettivamente restituiscano i dati più significativi, per avere a disposizione un archivio ordinato e non una “discarica” di dati.
A coloro che si sentano potenziali cavie al servizio degli esperimenti del social network, peraltro piuttosto comuni nell’ambito della misurazione delle performance dei siti, Facebook risponde con una pronta rassicurazione, che riconduce il tutto alla necessità di offrire usabilità e una esperienza di navigazione sempre migliore: “Non condividiamo queste informazioni con nessuno al di fuori di Facebook e non intendiamo usare queste informazioni per ritagliare advertising su misura”. ( G.B. )