Mark Zuckerberg, co-fondatore e CEO di Facebook, ha confermato l’investimento di 200 milioni effettuato dalla holding russa Digital Sky Technologies (DTS) per il possesso del 1,96 per cento della Facebook Inc , la società che sta dietro al più trendy dei social network.
L’arrivo in porto di questo affare ha permesso di aggiornare la valutazione dell’azienda, che si attesta ora a 10 miliardi di dollari . Si tratta una cifra inferiore di quasi un terzo rispetto a quanto stimato nel 2007 in seguito alla partnership commerciale istituita con Microsoft: all’epoca il valore dell’apparato Facebook era dato a 15 miliardi di dollari. Zuckerberg nel corso di una conferenza stampa non si è dimostrato troppo preoccupato del calo: “Pensiamo che questa sia un valutazione corretta poiché quando firmammo con Microsoft il mercato era all’apice della sua forza”.
DTS non era l’unica candidata per entrare in collaborazione diretta con la creatura di Zuckerberg, il quale ha dichiarato che la scelta è caduta sui russi grazie ai successi e alla crescita ottenuti con le loro intuizioni in materia di Internet: dal 2005, quando venne fondata da Yuri Milner e Gregory Finger, DTS ha guadagnato e reinvestito oltre un miliardo di dollari in decine di altre aziende, diventando il riferimento del settore per l’est europeo e la Russia.
Proprio i territori dell’ex Unione Sovietica, con la loro mole demografica, potrebbero aver ricoperto un ruolo fondamentale nella scelta di DTS. Circa il 70 per cento dei 225 milioni di account Facebook non sono registrati negli Stati Uniti e la colonizzazione dell’Europa Occidentale è ormai cosa fatta : l’azienda di Palo Alto potrebbe mirare proprio ai parlanti russi dell’est del vecchio continente, quasi 300 milioni di persone su cui Zuckerberg vorrebbe mettere le mani per ampliare sempre di più la diffusione della sua rete sociale.
DTS da parte sua vorrebbe cercare di muoversi anche in occidente utilizzando Facebook come rampa di lancio: “Abbiamo iniziato adesso a guardarci intorno – ha spiegato Milner – ma ritengo che siano stati gli eccellenti risultati riportati fino ad ora a convincere Zuckerberg a sceglierci come partner”.
Proseguendo il discorso tenuto alla conferenza stampa Milner ha illustrato alcune possibili strategie per incrementare i guadagni del social network, lasciando intendere che presto potrebbero essere introdotti dei servizi a pagamento che andrebbero a sconvolgere la stessa anima del social network.
Nonostante questi proclami Zuckerberg ha precisato che il board amministrativo di Facebook non subirà variazioni (agli alleati russi non saranno concessi poteri nè tantomeno avranno diritto di contestare le decisioni del consiglio) e che per ora non intende quotarsi in borsa: “Per molte start-up arrivare all’IPO (Offerta Pubblica Iniziale) è il massimo dell’aspirazione ma non è il nostro caso, è solo un pietra miliare del nostro cammino, non è un qualcosa che si concretizzerà a breve”.
Giorgio Pontico