Federal Trade Commission (FTC) ha finalizzato l’accordo raggiunto con Facebook a novembre per chiudere il caso relativo alle impostazioni della privacy cambiate con una delle modifiche apportare al social network .
Il caso è quello sollevato da ( Electronic Privacy Information Center ) e altre organizzazioni che si battono a tutela della privacy nel corso del 2009 e del 2010 e legato alla modifica da parte di Facebook delle impostazioni della privacy dei suoi utenti: cambiamenti adottati senza la preventiva approvazione degli utenti , in grado, in alcuni casi, di pubblicare informazioni a loro insaputa, a meno che non avessero modificato i permessi concessi attraverso il pannello di controllo del proprio account.
Con questo accordo Facebook non viene multata (come invece è successo a Google), ma accetta di sottostare ai controlli sulla privacy che le autorità intendono fare ogni due anni nel corso del prossimo ventennio .
Inoltre il social network promette di avvertire per tempo e in maniera “chiara” gli utenti di eventuali nuovi cambi, e ottenere esplicitamente il loro consenso prima di condividere le loro informazioni oltre alle attuali impostazioni di privacy. Infine il social network limita ai 30 giorni successi alla cancellazione di un account l’arco temporale in cui potrà ancora accedere ai dati ivi contenuti.
L’altra questione aperta che vede Facebook rischiare ancora davanti ad FTC è quella con al centro la sostituzione automatica (e senza avvertire preventivamente gli utenti) degli indirizzi email impiegati dagli utenti per l’iscrizione al social network con i nuovi account di posta elettronica @facebook.com .
Criticata per la repentinità della mossa, per il fatto che non sia stata accompagnata da comunicati espliciti in materia e per aver fornito agli utenti solo una alternativa ex-post (modificando manualmente le proprie impostazioni ci contatto dal pannello di controllo), Facebook è finita nel mirino di EPIC che ha chiesto a FTC l’apertura di un’indagine ad hoc.
Claudio Tamburrino